Dazn ci fa arrabbiare, ma il vero colpevole è la Lega Serie A

Di Fred Perri
10 Novembre 2021
Autogol della piattaforma streaming: non si potranno più vedere le partite su due device contemporaneamente. Parliamo però di chi le ha venduto i diritti per qualche sgheo in più
Da questa stagione Dazn ha tutti i diritti tv della Serie A (foto Ansa)

Secondo il Sole 24 Ore, a metà dicembre, Dazn ne farà un’altra delle sue: non si potrà più vedere su due dispositivi in contemporanea. Si tratta dell’ennesimo colpo agli spettatori-tifosi. Le associazioni dei consumatori sono sul piede di guerra, e pure io, costretto a sfiancarmi la vista sul cellulare o sul tablet.

Sono di parte, ma era meglio prima

Prima di partire con l’invettiva, una premessa è d’obbligo. Sono un po’ di parte. Conosco molte persone a Sky, che vanno dai buoni amici ai conoscenti, a persone che mi sono simpatiche e neanche una a Dazn. Ci sono un paio di persone che vorrei conoscere a Dazn, ma non dico chi sennò finisco nel mirino della Murgia. Meglio evitare. Premesse e battute a parte, ho molta simpatia per Sky, anche per comodità, basta premere un telecomando e via. Invece Dazn la devo vedere sullo sgrauso tablet che mi ha regalato mia moglie. L’ultimo Natale mi ha chiesto, novello Babbo Natale: «Che cosa ti piacerebbe?». Erano anni che le avevo mollato il mio iPad e le ho risposto che mi sarebbe piaciuto riaverne uno. Mi ha regalato il più economico in circolazione, una sotto marca di una sotto marca di una sotto marca cinese o roba così. Già Dazn ha dei problemi, sul mio tablet rallenta ancora di più.

A onor del vero (che belin di espressione, vi autorizzo a insultarmi) non posso dire di aver avuto grandi momenti di rotellina rotante, come tanti altri incazzati. Però sento e leggo di problemi continui. Ne ho testimonianze dirette. Un collega che tutte le volte deve rientrare con la user name e password (sul televisore è come la sega cinese; poi, quando mandate a letto i bambini vi dico cos’è). Un amico invece mi ha raccontato che non si sa per quale mistero virtuale è saltato il suo abbonamento via carta di credito. Abbonamento fatto con l’offerta a 19,99. Quando ha cercato di rimettere a posto la cosa, gli hanno detto che però, ora, l’abbonamento è 29,99, cicciobello. L’offerta se n’è andata con il disguido virtuale. Lui si è rifiutato e li ha mandati a quel paese.

Più che di Dazn, è colpa delle società

E vogliamo parlare di “Zona gol”, cioè tutto il calcio (sì, tutto, saranno due o tre partite massimo) minuto per minuto in tv? La nuova detentrice dei diritti aveva cominciato addirittura senza, con enorme spocchia e disprezzo degli utenti. Ha dovuto correre ai ripari per l’insurrezione popolare. Insomma, anche senza essere di parte, tutto questo ci porta a una riflessione: si stava meglio prima. La colpa, però, non è (solo) di Dazn o di Tim, l’altro grande artefice dell’offerta che ha sfrattato Sky (mi dicono che Tim sia furente per via della fibra di Sky. Ma io che c’entro?). Il vero colpevole ha un nome e un indirizzo: la Lega Serie A di via Rosellini 4, Milano. Sono i club, sono le società per cui facciamo il tifo e quindi ci abboniamo alla tv, sono le squadre e le partite che seguiamo perché siamo appassionati. Cioè loro, quelli per cui spasimiamo ci hanno danneggiato.

Tutte le settimane facciamo i fenomeni giudicando gli arbitri, ne siamo ossessionati. Il mantra è: abbiamo i fischietti peggiori d’Europa. Poi, quando andiamo all’estero, ci rendiamo conto che non è così, anzi. In realtà abbiamo i dirigenti peggiori del mondo. Nei favolosi Eighties, nei rutilanti anni Ottanta, avevamo il campionato più ricco del mondo, nei nostri stadi pre-svecchiamento (sì, vabbè, lasciamo perdere) del Mondiale ’90, si agitavano Maradona e Platini, Zico e Van Basten, Matthaeus e Falcao, dopo, nei Novanta, Zidane e Ronaldo, Hagi e Nedved. Com’è che adesso abbiamo le pezze al culo? Che cosa è successo?

Abbiamo i dirigenti peggiori

No, non abbiamo gli arbitri peggiori, abbiamo i dirigenti peggiori. Hanno sprecato vantaggio e soldi, non sanno programmare, non sanno costruire, si aggrappano alle plusvalenze per aggiustare i bilanci e raschiano il fondo del barile per racimolare qualche sgheo in più. A proposito, Ma vi ricordate la storia di questi mitici fondi che avrebbero dovuto rivoluzionare il calcio italiano? Quintali di articolesse sul nulla di fatto. Affossati. Perché giustamente, mettendo il grano, volevano contare ma allora Lotito e De Laurentiis e tutti gli altri che avrebbero fatto, le seconde linee? Non sia mai. Tutto in fumo. Infatti le articolesse sulla “Grande Svolta del Calcio Italiano” le ho usate per accendere il fuoco del camino nella mia magione di campagna. Accanto a cui (camino) c’è un televisore smart su cui posso vedere Dazn. A Milano no, in campagna sì. E se state per dire “comprati una tv smart anche a Milano”, automandatevi affanculo. 

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