Se l’Europa di Bruxelles tiene alti gli steccati fra est e ovest, a Czestochowa la settimana scorsa si è concretizzata una visibile unità del continente. Da Lisbona a Minsk, e da Roma ad Anversa, in nome della comune cristianità, sono convenuti in Polonia i cattolici carismatici per il loro primo congresso a livello europeo. Alla chiamata a riprendere l’evangelizzazione, organizzata dall’Iccrs, centro internazionale di coordinamento del Rinnovamento cattolico carismatico, le nazioni europee c’erano quasi tutte, compresa la Transilvania, distinta in questa occasione dalla Romania. Cosa sono i “carismatici”? Gli esperti nella preghiera di lode, è stato detto, con solide radici nella Sacra Scrittura. In Italia prendono nome “Rinnovamento nello Spirito Santo”, un’associazione di fedeli riconosciuta ormai ufficialmente dalla Cei. «Come contributo alla Chiesa,» ha detto Joseph Grech vescovo di Melbourne, «il Rinnovamento carismatico porta la realtà del battesimo nello Spirito, la conoscenza e l’uso dei carismi. Guai se smettessimo di usare i doni dello Spirito!». Il riferimento aperto è ai carismi più vistosi, fra cui quello della guarigione, su cui la Santa Sede ha emesso l’anno scorso una direttiva che ai carismatici era sembrata un altolà. «Tutt’altro – ha precisato mons. Grech – quel documento era anzi un invito al Rinnova-mento ad usare i carismi, ma nella forma più corretta». Prendendo spunto dalla Novo Millennio Ineunte, la conferenza ha avuto per tema l’imperativo “duc in altum!”, per la ri-evangelizzazione dell’Europa. «Dov’è l’Europa cristiana?» ha chiesto il vice-direttore Matteo Calisi, «Dov’è l’Europa di Benedetto e Cirillo che ha evangelizzato il mondo? Fratelli d’Europa, evitiamo i conflitti, perdoniamoci a vicenda. Diciamo no al sincretismo, ma lavoriamo con le altre chiese per proclamare la Signoria di Cristo». All’appello dell’Iccrs hanno risposto in 640, il che ha reso necessaria una piccola “Bruxelles” dei traduttori. I paesi dell’est europeo hanno chiesto preghiere. L’Archimandrita Sergius Gajek, della Chiesa greco-cattolica di Russia, Ucraina e Bielorussia, ha chiesto la “guarigione” delle nazioni la cui società è «post-comunista ma anche neo-comunista». In Oriente infatti, ha detto il prelato, «al massimo sono pronti a tollerarci, ma non c’è spazio per l’evangelizzazione. Il 2 ottobre a Minsk verrà votata una nuova legge che in pratica impedisce alla Chiesa cattolica di evangelizzare. Che questa legge passi o meno dipende dalla vostra preghiera».
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241
Direttore responsabile
Emanuele Boffi