Il ritrovo delle Sentinelle in piedi di ieri in cento piazze italiane ha subito contestazioni e aggressioni in diverse città. Le sentinelle, il movimento apartitico e aconfessionale che contesta civilmente e democraticamente il ddl Scalfarotto sull’omofobia, ha svolto le proprie veglie secondo la consueta modalità, pacifica e ordinata, ma questo ha provocato la reazione di alcuni contromanifestanti organizzatisi al solo fine di disturbare l’evento.
Eugenia Roccella, parlamentare di Ncd, ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare su «un attacco vergognoso, oltretutto pianificato e organizzato».
BOLOGNA. A Bologna (cui si riferisce il video qui sotto di Radio Città del Capo) durissima contestazione da esponenti delle associazioni Agedo Bologna, Arcigay “Il Cassero”, ArciLesbica Bologna, Boga Sport, Bugs Bologna, Famiglie Arcobaleno Emilia Romagna, Komos – Coro Gay di Bologna, Migrabo Lgbt, Mit, sostenute anche da esponenti dell’Aula C e del Tpo. Le Sentinelle (un centinaio) sono state costrette a cambiare piazza e a trasferirsi da piazza San Francesco a Piazza Galvani, dove, accerchiate dai contestatori, hanno proseguito faticosamente la loro veglia, protette dalle forze dell’ordine. Infiniti gli insulti («merde!», «puttane!», «andate a scopare!») e gli sputi contro i veilleurs italiani. Lanci di oggetti e bottiglie hanno rischiato di colpire anche alcuni bambini (che sono stati fatti immediatamente allontanare).
Ci sono state cariche delle polizia contro i contromanifestanti e scontri tra i contestatori e alcuni militanti di Forza Nuova. Le Sentinelle hanno cercato di terminare la manifestazione, pur in un clima difficile, bersagliati da bestemmie e insulti di ogni tipo. Il portavoce ha raccontato che «circa ottanta persone non hanno potuto raggiungere la piazza per il caos, mentre molte famiglie con bambini sono state costrette a uscire. Una mamma che spingeva una carrozzina con un bambino di un anno è stata coperta di insulti e sputi: questo è il fatto che più di tutti ci ha addolorato».
TORINO. Il clima, in piazza Carignano, a Torino, è stato da subito pesante, anche per efetto della mobilitazione che le associazioni minori del mondo gay e l’extrasinistra avevano lanciato da giorni. Dapprima alcuni contromanifestanti (di una manifestazione, giova ricordarlo, non autorizzata: la piazza era stata concessa ufficialmente alle Sentinelle) hanno cercato di accostarsi alle Sentinelle con cartellli e con l’obiettivo di scimmittare la veglia con la lettura di fumetti. Quando la Polizia li ha allontanati, civilmente, sono come da copione partite le pesanti contestazioni. Senza che dal fronte delle Sentinelle si registrasse reazioni. Alcuni partecipanti alle Sentinelle, particolarmente scossi dal clima, hanno ceduto alle lacrime (rassicurati dagli agenti: «Non sanno più cosa dire, per questo vi insultano»). Va fatto rilevare che, dal fronte delle Sentinelle, protagonista l’ex consigliere regionale Giampiero Leo, s’è tentato una mediazione, anche aprendo a possibili momenti di confronto pubblico, la risposta della contromanifestazione è stato l’insulto e la delegittimazione. Pesanti le parole contro le Sentinelle, dall’invito «a tornare nelle vostre chiese vuote» fino all’accusa di essere «omofobi responsabili della cultura d’odio che porta ai suicidi di tanti ragazzi». Un paio di minuti prima dello scoccare dell’ora di veglia, intelligentemente, la polizia ha consentito a quanti premevano contro le transenne (ci sono stati diversi tentativi di sfondarle) potessero mettere in scena la “riconquista della piazza” con tanto di sventolie di bandiere arcobaleno e bandiere di Rifondazione Comunista. Il “Torino Pride”, il cartello che raccoglie le principali organizzazioni lgbt subalpine, si è dissociata dalla contromanifestazione, con parole forse più gravi, per quanto felpate: «Gli intenti delle Sentinelle sono discriminatori, ma non abbiamo voluto essere presenti per non riconoscerli come antagonisti. L’omofobia non deve avere più cittadinanza in Italia» (Marco Margrita).
ROVERETO. A Rovereto un gruppo di anarchici ha intimato alle Sentinelle di abbandonare la piazza, nonostante queste ultime avessero l’autorizzazione della questura. Dopo insulti, spintoni, minacce, lanci di uova, gli aggressori hanno rovinato il materiale con cui le sentinelle sono solite spiegare le ragioni della loro iniziativa. La polizia, arrivata solo in un secondo momento, ha potuto solo constatare i danni causati dagli aggressori. Due persone, tra cui un sacerdote, sono state condotte in ospedale dopo le aggressioni per il setto nasale fratturato.
PISA. A Pisa la manifestazione è stata interrotta dalla Digos dopo 35 minuti. Appena iniziata la veglia, infatti, un gruppo di contestatori, probabilmente appartenenti ai centri sociali, hanno cominciato ha urlare slogan, insulti e bestemmie contro le Sentinelle che sono state “accerchiate” dai manifestanti mentre le forze dell’ordine, anziché intervenire, hanno chiesto alle Sentinelle di lasciare la piazza.
NAPOLI, MILANO, TRIESTE. A Napoli, insulti, spintoni, urla, lanci di uova. È dovuta intervenire la polizia per placare gli animi. Anche a Milano e Trieste le contestazioni sono state pesanti con insulti e minacce di ogni tipo.