![A Tel Aviv dopo l’annuncio della tregua. «L’incubo non è finito, ma s’è accesa una luce»](https://www.tempi.it/wp-content/uploads/2025/01/piazza-ostaggi-hamas-tel-aviv-foto-giojelli-321x214.jpeg)
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Tratto da Zenit.org – “Il centenario del Genocidio degli armeni è davanti a noi, e le nostre anime risuonano di una potente richiesta di verità e giustizia che non sarà messa a tacere”. Inizia così la lettera enciclica con cui il patriarca armeno ortodosso Karekin II ha aperto ufficialmente le celebrazioni del centenario del genocidio armeno, che dureranno per tutto il 2015.
“Ogni giorno del 2015 – scrive Karekin II nella lettera ripresa da AsiaNews – sarà un giorno di ricordo e devozione per il nostro popolo, un viaggio spirituale ai memoriali dei nostri martiri in patria e della diaspora, davanti ai quali con umiltà ci inginocchiamo in preghiera, offrendo incenso per le anime delle nostre vittime innocenti che giacciono in tombe senza nome poiché hanno accettato di morire piuttosto che ripudiare la loro fede e la loro nazione”.
Il Patriarca ricorda che a partire dal 1915 “i turchi ottomani hanno commesso un genocidio contro il nostro popolo” facendo sì che “un milione e mezzo di nostri figli e figlie hanno subito uccisioni, carestie e malattie: sono stati deportati e costretti a marciare fino alla loro morte”. Karekin II precisa che “l’Armenia occidentale, dove per millenni – dal tempo di Noè – il nostro popolo ha vissuto, creato e costruito la sua storia e cultura, è stata privata della sua popolazione nativa”. Il suo riferimento va inoltre alle chiese e monasteri “dissacrati e distrutti” e alle istituzioni nazionali e scuole “rase al suolo e rovinate”.
Nonostante tutto, è però sorta per il popolo armeno “una nuova alba”. Karekin II afferma che “su una piccola parte recuperata della nostra patria, la nostra gente ha ripristinato lo Stato, ricreato un Paese dalle sue rovine e vestigia, e costruito una ‘patria di luce e di speranza’, di scienza, istruzione e cultura”. Con riferimento anche agli armeni esiliati, “sbocciati in Paesi vicini e lontani”, il Patriarca afferma che “il nostro popolo è risorto dalla morte”.
Karekin II rende dunque gloria al Signore – il quale “come uno scudo Tu ci proteggi con il Tuo favore” (Salmi 5,12) – poiché ha voluto che “la nostra gente – condannata a morte da un piano genocida – sia riuscita a vivere e risorgere, in modo da poter presentare questa giusta causa davanti alla coscienza dell’umanità e al diritto delle genti, per liberare il mondo dalla callosa indifferenza di Pilato e dalla negazione criminale della Turchia”.
La “lotta” però non finisce, perché “il sangue dei nostri martiri innocenti e le sofferenze del nostro popolo gridano per avere giustizia. I nostri santuari distrutti, la violazione dei nostri diritti nazionali, la falsificazione e distorsione della nostra storia, tutti gridano per avere giustizia”.
Il Patriarca aggiunge quindi: “Come Pontefice degli armeni, è di conforto per lo spirito annunciare alla nostra gente che il 23 aprile 2015, durante la Divina Liturgia, la nostra Santa Chiesa offrirà un servizio speciale per canonizzare i suoi figli e figlie che hanno accettato il martirio come santi ‘per la fede e per la patria’, e proclamerà il 24 aprile come Giornata del ricordo dei Santi Martiri del Genocidio”.
Il suo invito è dunque a rendere “fecondo” il centenario “valorizzando il percorso di travaglio e di rinascita del nostro popolo, durato 100 anni, in modo che i nostri figli – riconoscendo la volontà eroica dei loro nonni e genitori di vivere e creare e i loro sforzi intrapresi per il bene della nazione e della patria – possano creare un nuovo giorno luminoso per la nostra patria e per la nostra gente, dispersa in tutto il mondo”.
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Il genocidio Armeno è poca cosa rispetto al genocidio della legge 194…
Certo anche rispetto ai terremoti, le catastrofi naturali, le crociate e i mal di pancia di mia nonna!
Che lei non abbia pietà neppure di sua nonna, spiega il suo nickname.
diciamo le cose come stanno. Le devastazioni omicide di interi popoli nella storia, a partire da dopo Cristo sono opera dell’Islam e nel XX secolo opera del comunismo e Nazismo. Nel XX1 secolo l’Islam ha ripreso la sua consueta attività
La captatio benevolentiae dei lettori “silenziosi” è l’ennesimo, patetico tentativo di farsi passare per vittima: questo, mentre si parla di vittime vere e mentre si cerca di dirottare nella direzione desiderata le responsabilità di una strage di cristiani che non è una novità né della storia della Turchia ottomana né dell’Islam nella sua integrità. Il negazionismo turco non addebita affatto, per quanto ne so, agli ebrei la colpa di quel massacro su scala genocida; ma la mistificazione continua, ormai, ci siamo abituati: e fare le vittime di fronte alle vittime vere è perfettamente speculare al tentativo di fare passare per colpevoli i soliti ebrei: un espediente all’altezza delle tradizioni islamiche e mentecatto-islamiche della dissimulazione e cioè, della menzogna, raccomandata dai dottori Islamici quando si dialoga con gli infedeli.
Per i lettori “silenziosi” che, incuranti delle diffamazioni gratuite e delle scomuniche da parte di vari commentatori, conservando uno sguardo leale sulla realtà ed una libertò di giudizio, vogliano per conto proprio approfondire i fatti storici, propongo al riguardo del genocidio armeno e del fenomeno dei donmeh. quest’altro vecchio articolo apparso sul mai troppo compianto mensile 30Giorni :
http://www.30giorni.it/articoli_id_104_l1.htm
@Kleo
Blondet e’ stato cacciato da quei sionisti di Avvenire anche per interviste come quella.
Non dimentichiamoci che c’è stato anche il genocidio dei cristiani assiri (Sayfo), di cui parlò anche Tempi nel 2007:
https://www.tempi.it/laltro-genocidio#.VKPZO3tcCSo
I cristiani siriani penso che siano tra i più grandi perseguitati, ancora oggi.
E già! Il mistificatore paranoico colpisce a morte ancora una volta la verità storica, quando non è intento a contraffare la cronaca, imparzialmente votato a falisficare l’una e l’altra intervenendo su quewsto blog solo per sostenere la causa islamica spargendo zizzania, mica per altro!
Ataturk? Ebreo! (e Enver Pascià, responsabile quanto tutti gli altri non ebrei o brei veri d’ufficio di uno sterminio negato o ridimensionato dai Turchi?)
L’U.R.S.S.! Stato imperialista giudeo! (Anche quando discriminava gli ebrei e aiutava i Paesi arabi? Ah! Doppiezza giudiaca!)
Hitler? Ebreo!
Bin Laden? Ebreo!
Al baghdadi? Ebreo!
La diniastia Saud? Ebrei! (I Saud e i sauditi e non solo risponderanno che a calunniarli così è l’internazionale giudaica.)
Chi sostiene queste mistificazioni paranoiche pro-islamiste, salvo avere scritto che l’Impero ottomano era un faro di civiltà, un modello ineguagliato di convivenza pacifica e lo specchio ideale di progresso e tolleranza ? Un mistificatore paraoico… E – pure lui, vuoi vedere? – un ebreo!
No alla Turchia nell’Unione Europea: ne approfitto per ricordarvi che il “nostro” è il governo europeo che più sostiene l’entrata dell’Europa nel nuovo Impero Ottomano del sultano Edogan. Perché è ovvio che la Turchia nell’Ue comanderebbe sopra tutti gli stati europei, sparpaglierebbe qualche milione di turchi per l’Europa e riuscirebbe nel suo secolare intento di conquistarla.
Ma come si può anche solo pensare che uno stato del genere possa negoziare e coordinarsi con gli altri? Altro che Reich di Angela Merkel!
Per chi voglia approfondire l’argomento consiglio la ricerca in rete di :
La rivoluzione dei Giovani Turchi fu diretta dalla regia dei Dunmeh ebrei?
di Francesco Lamendola – 29/04/2010
Fonte: Arianna Editrice
Dietro la bandiera della laicità è lì solerte la Massoneria oggi come ieri.
Ma basta co ste frange neonaziste che vedono gli Ebrei dappertutto !!!!!!!!
Basta co sta svastica cammuffata da buonismo !!!!!!!!!!!!
Tant’è vero che i Turchi erano alleati dei Tedeschi nella prima guerra mondiale.
I primi a dover fare un lavacro della coscienza nazionale siamo proprio noi italiani, che ancora ci ostiniamo a onorare personaggi e simboli del risorgimento massonico che depredo’ le popolazioni italiane cattoliche, da quelle dei Ducati e Granducati a quelle della gloriosa Serenissima, devastata poco tempo prima dalle orde giacobine napoleoniche, allo Stato Pontificio, relegando il Papa prigioniero in Vaticano, per finire al genocidio, ancor oggi spacciato per lotta al “brigantaggio”, di gran parte delle popolazioni del Regno delle Due Sicilie, autonome per 1300 anni. All’Inghilterra protestante e alla Francia giacobine spaventava il progetto di Confederazione con a capo il Papa e trovò i Savoia disposti a prestarsi a questo massacro,anche contro i diritti secolari della Chiesa e contro ciò che univa davvero le popolazioni di allora: il cattolicesimo. Perciò facciamo rispettoso silenzio dinnanzi a tragedie simili
E le tragedie del “risorgimento” gridano ancora giustizia
Vi rendo noto, per chi non l’avesse ancora visto, che su You Tube è possibile vedere La Masseria delle Allodole, dei fratelli Taviani.
Qualcuno dirà che dietro quel genocidio c’era un complotto sionista, chissà?
Qualcuno altro sarà giustificazionista, qualcun altro negazionista.
Come succederà per il genocidio attualmente in corso in Iraq-Siria.