
Libri in povere parole
Casa d’altri (e altri racconti); I tempi non sono mai così cattivi; Stella Maris

Casa d’altri (e altri racconti)
«Un’assurda vecchia, un assurdo prete: tutta un’assurda storia da un soldo».
«Un racconto perfetto» ha detto Montale o uno di quelli che finisci e torni a rileggerlo. «In mezzo a tutto quel silenzio e a quel freddo e a quell’immobilità un poco tragica, l’unica cosa viva era lei». E lei ha una domanda per quel «prete da sagre».
Gioiellino.
Silvio D’Arzo, Einaudi, pp 138, € 13
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I tempi non sono mai così cattivi
Per una volta, prima chi scrive. Americano, cattolico, Dubus studia con Yates e ha una vita piena di tragedie. La figlia subisce violenza, lui anni dopo verrà investito mentre sta aiutando due automobilisti in panne. Resterà in carrozzina e senza un soldo, tanto che Vonnegut, altro grande talento della scrittura, lo aiuterà mandandogli denaro.
Il primo racconto parla di una violenza. Ma parte citando Flannery O’Connor: «L’uomo posto nella situazione violenta rivela i tratti insopprimibili della sua personalità: tutto ciò che dovrà portare con sé nell’eternità». E a questo fa seguire San Tommaso Moro: «I tempi non sono mai così cattivi da non trovarci un uomo buono». Autore da scoprire.
Andre Dubus, Mattioni 1885, pp 232, € 16,90
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Stella Maris
Seconda parte dell’ultima opera di McCarthy (che, beninteso, si ama prima e dopo la Trilogia della Frontiera).
Di Stella Maris: se siete interessati al linguaggio matematico e all’inconscio stream da cui nascono le sue principali intuizioni, forse vale la pena leggerlo. Poi ci sarà sempre qualcuno che ci spiegherà che invece no, non è una grossissima rottura di coglioni.
Cormac McCarthy, Einaudi, pp 200, € 18,50
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