Diciotto sono i capolavori che dal 29 settembre 2017 – data di inizio della mostra “Dentro Caravaggio” nonché genetliaco dell’artista – saranno disponibili per la prima volta tutti insieme a Palazzo Reale a Milano, città natale del Merisi.
L’esposizione «sarà una grande occasione per coloro che vogliono conoscere le più recenti scoperte sull’opera di Caravaggio», ha dichiarato ieri alla conferenza stampa di presentazione dell’evento il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala.
Promossa e prodotta da Comune e Palazzo Reale, in collaborazione con MondoMostre Skira e MiBACT, con il supporto di Diana Bracco presidente del gruppo Bracco, la mostra – che si concluderà il 28 gennaio 2018 – la cui realizzazione è iniziata «molti anni fa», ha precisato l’assessore comunale della Cultura Del Corno, si contraddistinguerà in quando totalmente innovativa rispetto alle precedenti, perché, come messo in luce dalla curatrice Rossella Vodret «le novità più importanti saranno messe a disposizione di tutto il pubblico sotto forma di apparati multimediali». Grazie all’analisi scientifica, culturale, tecnica, «è stato possibile seguire e entrare nel vivo della mente creativa dell’artista», scoprire e analizzare i suoi pensieri, i procedimenti, i rifacimenti, i ripensamenti, gli aggiustamenti che lo hanno portato alla creazione di opere così significative.
Nonostante «sarà la terza volta in 67 anni che proprio Palazzo Reale promuove un mostra su Caravaggio», ha spiegato il direttore di Palazzo Reale Domenico Piraina, questa sarà un’esposizione che non solo offrirà la possibilità di gustare ben 18 opere – potrebbero esserne aggiunte altre due o tre provenienti da alcune istituzioni italiane – ma le affiancherà a radiografie e stratigrafie che permetteranno di capire fino in fondo i pensieri che hanno portato l’artista a realizzare le sue opere in un certo modo.
Come illustrato da Piraina la prima mostra nel ’51 si inserì nel clima del tempo e fu un punto di arrivo significativo per le conoscenze che si avevano al tempo sull’autore. La successiva nel 2005 ebbe invece due obiettivi: quello di dimostrare l’influenza di Caravaggio anche al di fuori dei confini nazionali e quello di mettere in luce non solo la sua figura ma anche quella dei suoi seguaci.
“Dentro Caravaggio” sarà «la mostra più importante dell’anno», come l’ha definita Sala, con prestiti da tutta Italia, Europa e non solo; tra questi, ad esempio, Salomé con la testa del Battista dalla National Gallery di Londra, Sacra famiglia con San Giovannino dal Metropolitan Museum of Art di New York, Marta e Maria Maddalena dal Detroit Institute of Arts, San Francesco in estasi dal Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, San Giovanni Battista dal Nelson-Atkins Museum of Art di Kansas City, San Girolamo dal Museo Montserrat di Barcellona.