L’ossigeno: tutti sanno quanto sia indispensabile per la respirazione, eppure è una rovina per tutto il resto. Le sue specie reattive sono in grado di danneggiare le cellule provocando, a lungo andare, danni di vario genere e contribuendo, tra le altre cause, all’invecchiamento e all’insorgenza dei tumori.
Per nostra fortuna il corpo ha tutta una serie di sistemi di difesa che rallentano questa degenerazione, ma da soli non bastano: è necessario assumere con la dieta sostanze che siano capaci di bloccare le reazioni a catena causate dall’ossigeno. Non a caso si chiamano “antiossidanti”, sono capaci di rallentare l’energia distruttiva dell’ossigeno, e sono onnipresenti nelle migliori diete, a volte anche in quelle “di moda”. Anche la bizzarra dieta paleolitica (in Italia, in voga nella stagione primavera-estate 2013), che prevede di mangiare come i nostri più lontani antenati, includeva quindi bacche e frutti rossi vari in quantità.
Data la maggiore consapevolezza verso queste sostanze, nei paesi anglosassoni hanno colto la palla al balzo: mettiamoli dappertutto. Nella patria dei cibi additivati, delle bevande plus e delle cose fatte in grande, non potevano mancare quindi capsule di mirtilli concentrati e bevande con più vitamina C di una cassetta di agrumi.
Gli inglesi, i cui piatti tipici hanno tante verdure quante ne mangerebbe un leone della savana, hanno deciso che il modo più facile per assumere antiossidanti fosse prendere un vegetale comune, come il pomodoro, e fargli produrre un maggior quantitativo di queste sostanze, ad esempio creando un Ogm che lo renda più ricco in antocianine.
L’esperimento ha funzionato, e nei primi campi sperimentali in Canada (meno restrittiva dell’Europa sulla sperimentazione Ogm) sono state per la prima volta raccolte grandi quantità di questi pomodori speciali, da acquistare di per sé o sotto forma di succo.
Sicuramente un successo, il quale aiuterà ad alleviare i sensi di colpa di tutti gli schiavi di fast food e fish & chips, i quali, con un solo morso di pomodoro, si sentiranno immediatamente più sani. Rimane il dubbio: piuttosto che spendere energie e denaro (la ricerca era finanziata da fondi Ue) per creare un pomodoro un po’ più antiossidante, non sarebbe meglio promuovere una dieta più variegata e ricca di frutta e verdura? Invece di mangiare un pomodoro color melanzana, non potremmo mangiare tanto pomodoro e tanta melanzana?
In questo video, pubblicato su YouTube dal John Innes Centre, il racconto del primo raccolto di “pomodori viola”: