SORPRESA? In trentamila ai gazebo per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra. E i primi risultati delle primarie a Palermo raccontano una sorpresa: Rita Borsellino, candidata ufficiale di Bersani sostenuta anche da Sel e Idv, non sfonda ed è costretta a un testa a testa con il giovane emergente Fabrizio Ferrandelli, voluto dai “dissidenti” del Pd.
Sara Scarafia, la Repubblica
TIRA IL MODELLO SCILIPOTI. Le fratture nel Pd: l’ex dipietrista vince con la regia di Lombardo. Il “modello Vasto” non sfonda.
Titolo e occhiello del Corriere della Sera
SENZA FANTASIA. Se solo avessi potuto immaginare la dose di cattiveria che avrei dovuto inalare in queste primarie, beh, altro che rinuncia, fuga nelle mura di casa.
Rita Borsellino, candidata del Pd sconfitta alle primarie della sinistra di Palermo, la Repubblica
IL DESTINO DI OGNI DEMOCRATICO. Non mi sono sembrati competitori che in qualche modo coabitavano nella stessa comunità, con il medesimo sentire comune. Ho visto avversari feroci, ho dovuto subìre allusioni velenose. E ho dovuto raccoglierli col silenzio.
Rita Borsellino, candidata del Pd sconfitta alle primarie della sinistra di Palermo, la Repubblica
MANCANO GIUSTO I BERSANIANI. Sto con la gente, sempre con loro, notte e giorno. Disoccupati, disabili, ragazzi sfortunati, famiglie povere.
Fabrizio Ferrandelli, outsider vincitore delle primarie della sinistra a Palermo, la Repubblica
MICA È IL CENTRODESTRA. Qualche bus di troppo, qualche soldo scambiato davanti ai seggi, qualche denuncia alla Digos. Fenomeni ancora non suscettibili di segnare un inquinamento di un voto.
Antonello Caporale sulle primarie della sinistra a Palermo, la Repubblica
DROGA. Siamo un polmone aperto. Magari le primarie possono provocare qualche disordine, ma è tutta roba buona.
Pier Luigi Bersani, Corriere della Sera
QUELLA SBAGLIATA. Abbiamo smesso da tempo di essere una Chiesa. Si discute di tutto e si hanno posizioni diverse. Ma poi la decisione è una.
Lucino Violante intervistato da Virginia Piccolillo sulle varie posizioni del Pd in merito alla Tav, Corriere della Sera
ED ERA PIÙ ABBRONZATO DI LUI. Gianfranco Fini, in visita istituzionale, ha incontrato Barack Obama
La Repubblica
FRANÇOIS CHI? «Ogni capo di governo sceglie indipendentemente se e come ricevere Hollande», ha commentato un portavoce della Cancelliera che però ha confermato che non c’è in programma alcun appuntamento con il candidato della gauche.
Anais Ginori, la Repubblica
TE PAREVA. Al Chelsea gli rimproverano (a Villas-Boas, ndr) di avere sbagliato campagna acquisti, scelte tattiche e rapporto con lo spogliatoio (…), a Milano (all’Inter, ndr) qualcuno pensa che possa essere l’uomo adatto a cui affidare la ricostruzione.
Enrico Franceschini, la Repubblica
E A MOLTI GIORNALISTI. Dello “stato di vita” delle persone, dell’essere canoniche o non canoniche le loro scelte amorose e affettive, a Lucio non importava un fico secco, né si sarebbe mai sognato (…) di stabilire se a Dio le scelte sessuali interessino quanto interessano a molti preti.
Michele Serra, la Repubblica
PER ESEMPIO A CUBA E IN IRAN. Per gli omosessuali non cattolici, il dettato clericale in materia non costituisce il benché minimo problema.
Michele Serra, la Repubblica
PREMIO CHISSENEFREGA/1. Fondamentale la testimonianza di Marco Travaglio: «Lucio era anche amico mio» e «l’anno scorso, alla quarta volta che mi vedeva tra il pubblico della sua tournée con De Gregori, mi propose una tessera-abbonati». Senza contare che, a parti rovesciate, «con Isabella Ferrari ce lo ritro vammo in camerino».
Pierluigi Battista, Corriere della Sera
PREMIO CHISSENEFREGA/2. È difficile non riconoscere che un vuoto storiografico viene colmato, con Michele Serra che nel commentare la morte di Dalla perentoriamente puntualizza: «Le mie preferite sono La sera dei miracoli e Com’è profondo il mare». Perché i posteri sappiano.
Pierluigi Battista, Corriere della Sera
STERMINARLI DOVREBBERO. I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. È il simbolo di quello che siamo, c’è il permissivismo purché ci si volti dall’altra parte.
Lucia Annunziata sermoneggia a In 1/2 ora su Raitre, Corriere della Sera