Oltre ai soleggiati panorami del sud, i viaggi in Italia di Klee gli suggeriscono anche di soffermarsi sullo studio dell’arte classica dei primi anni del Novecento, e di confrontarsi con i futuristi degli anni Dieci dai quali assorbe la centralità del tema architettonico e il concetto di dinamismo delle forme che reinterpreta in funzione del proprio linguaggio astratto, come avviene nell’opera Composizione urbana con finestre gialle (1919). Non meno importante la visione dei mosaici bizantini di Ravenna che gli ispirano la fase pointilliste, testimoniata dalla composizione Croci e colonne (1931). Derivazioni e suggestioni tutte italiane che dal prossimo 9 ottobre e fino al 27 gennaio 2013 si potranno ammirare all’interno della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma che dedica al maestro tedesco una grande retrospettiva scandita da cento opere, sue e di altri straordinari protagonisti del tempo, dal titolo Paul Klee e l’Italia.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi