Pubblichiamo la rubrica di Pippo Corigliano contenuta nel numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti)
Il successo del Family Day è aver dimostrato che le famiglie italiane hanno un’identità e vogliono far rispettare i propri diritti.
Non bisogna scoraggiarsi se i politici misconoscono l’importanza della manifestazione né se i media affermano che non esiste differenza fra uomo e donna, che i bambini non hanno diritto a una mamma e un papà, che non vanno messi limiti alla manipolazione della vita umana e così via. Siamo di fronte a un fanatismo che porta l’Occidente al declino, che accampa ragioni senza ragione, che rende impossibile il dialogo con chi così non la pensa. I cristiani hanno vissuto momenti peggiori lungo la storia e hanno vinto con la perseveranza nel bene.
Oggi i genitori devono attrezzarsi culturalmente, avendo cura di ciò che leggono, per non farsi influenzare e per rinnovare ogni giorno il loro amore reciproco. Prima loro stessi e poi i figli.
Ancora più importante è la cura del rapporto continuo con Dio (di cui poco si parla), un dialogo da riprendere continuamente come quello di Agostino nelle Confessioni. Frequentare ogni giorno il Vangelo, la Santa Messa e il rosario (non si perde il tempo, si moltiplica).
La vita spirituale è una pianta che va nutrita e coltivata. Vanno evitati i grandi giornali laicisti e le abituali fiction televisive (i cui autori conducono normalmente una vita disordinata che si riflette nelle loro opere). Scegliere quel che di buono c’è in giro per divertirsi bene. Accettare i figli che vengono. L’allegria della famiglia salverà il mondo.
Foto Ansa