Gli eroi del giorno, per la verità quelli di ieri, sono centinaia di ragazzi che mai ho conosciuto. Mi sarebbe piaciuto, per capirli di più. Molti di loro avevano i baffetti sottili, ma soprattutto una voglia matta di prendersi il mondo, la politica, la vita. A vent’anni (e non solo) quella voglia non è una cosa bella, è la cosa più bella.
VOGLIA DI ESSERE PROTAGONISTI. Erano diversi per sensibilità e storie personali, ma quella voglia li univa: la storia andava presa per mano, non guardata come spettatori di terza fila e lasciata in mano a presunti professionisti. Quella voglia aveva un nome bellissimo: protagonismo. I ragazzi coi baffetti, in un giorno di ottobre, si trovarono insieme per camminare e poter dire “io c’ero”. Quel giorno avrebbe cambiato il volto dell’Italia: era la Marcia su Roma. Accadeva il 28 ottobre del 1922, novant’anni ieri. Sappiamo tutti dove sarebbero andati a finire quei ragazzi, per cosa e per chi molti di loro sarebbero andati a morire. Non fu eroico il loro futuro né ciò che costruirono, ma voglio ricordarli come eroi, perché eroica era quella voglia.
COME I RAGAZZI DEL M5S. Post scriptum. Non so perché, ma scrivendo mi sono venuti in mente i ragazzi del Movimento 5 Stelle. Loro in particolare, ma anche tutti gli altri. È di una dignità immensa la loro voglia di esserci ed è ingiusto delegittimarli con accuse pretestuose, ma davvero mi chiedo dove andranno. Spero che se lo chiedano anche loro. Perché la critica e la voglia, senza un’idea e una prospettiva grande sull’uomo, non bastano. Anzi, qualche volta fanno danno.