Il Natale si avvicina e nell’aria vola di tutto: angioletti canterini, renne sbuffanti e una buona dose di assurdità. Ne sanno qualcosa le lettrici dell’inserto Il Bambino di Donna Moderna che vengono introdotte al mistero della nascita di Gesù da una’intervista a Vito Mancuso.
Il nostro, con il tono mieloso tipico del “bravo analista”, rivela alcune importanti verità. Il parto virginale di Maria è un mito del quale la Chiesa stessa comincia a dubitare; l’incarnazione per opera dello Spirito Santo è una bufala colossale; lo stesso Gesù ha passato la propria vita domandandosi chi diavolo fosse per davvero. La faccenda, per concludere, è simile a quella di Babbo Natale: fin che son piccoli raccontagli pure tutte le poetiche balle che vuoi perché quando saranno grandi dovrai dire la verità ai tuoi figli.
Mancuso è così convincente che la giornalista, che pure pare una brava donna, si fa prendere dalla depressione fino al punto di rinunciare a fare il presepio per la propria bambina.
Sia chiaro che Vito Mancuso può pensare e dire tutto quello che gli pare. Ciò che non capisco è come si possa chiamarlo teologo e intervistarlo in questa veste. È ridicolo. È come chiedere a un ladro di guardarti le tue cose.
Io non sono un grande giornalista e, men che meno, un fine intellettuale. L’unica soddisfazione che mi rimane è quella di mettere la statuetta di Vito Mancuso nel mio presepio di quest’anno. Ho già in mente il posto: vicino alla coda del bue.