«In seguito al collasso generale dello spazio del mito, la conoscenza del mito diventa la base per la creatività e la percezione della realtà». È questa la filosofia di Evgeny Antufiev, un giovanissimo artista russo classe 1986 che opera con una considerevole varietà di materiali – dalla stoffa ai cristalli, ai meteoriti, alle ossa, ai capelli, ai denti, alla colla, alla pelle di serpente, persino agli insetti, oltre che ai classici marmi e legni. Non ancora conosciuto, è stato scoperto da Massimiliano Gioni, direttore della prossima Biennale di Venezia, che lo ha invitato nel 2011 al New Museum per la mostra Ostalgia.
Per la prima volta in Italia ed Europa con un progetto interamente suo e site specific, potremo conoscere le sue creazioni dal prossimo 17 febbraio presso la Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Aperta fino al 31 luglio 2013, la sua personale intitolata Evgeny Antufiev. Twelve, wood, dolphin, knife, bowl, mask, crystal, bones and marble – fusion. Exploring materials, suggella l’unione di diversi elementi utilizzati dall’artista che si fondono e si trasformano dentro l’installazione, con un processo che rimanda alle operazioni alchemiche.