Il caso delle statue “nude” dei Musei Capitolini censurate con pannelli di compensato per non “offendere” il presidente iraniano Hassan Rohani in visita a Roma non solo ha assunto proporzioni internazionali, ma a ogni ora che passa regala al pubblico un nuovo imbarazzante particolare.
INDAGHEREMO. Così, mentre il governo Renzi manifesta tutta l’intenzione di passare per incolpevole e per questo promette indagini interne per individuare il responsabile della «scelta incomprensibile», Repubblica rivela che quella di coprire col burqa la Venere Capitolina non è stata l’unico discutibile “convenevole” adottato per l’ospite.
IL SORTEGGIO. Scrive Giovanna Vitale che i custodi della struttura «sono offesi e indignati» e sono stati «obbligati alla consegna del silenzio» con un «ordine perentorio partito dall’alto». Tuttavia qualcuno (una donna) ha accettato di parlare con il quotidiano romano e ha raccontato un dettaglio della vicenda forse perfino più assurdo di quelli emersi finora: «Lunedì pomeriggio – rivela la fonte di Repubblica – ci hanno fatto venire per il solito turno e poi ci hanno rispediti a casa. Tutti, tranne cinque, quelli che gli servivano per l’accoglienza. Sono stati estratti a sorte, ma solo tra gli uomini. Ci hanno detto che le donne non sarebbero state gradite. Anche questo abbiamo dovuto sopportare».
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