«L’indeterminatezza della disposizione delle parti connota l’esistenza fisica dell’oggetto». È questo il concetto da cui muove la mostra Beyond the Object, un group show che mette in relazione alcune opere di artisti diversi per origine e generazione, uniti dal desiderio di esplorare la produzione dell’oggetto, la sua forma, il modo in cui questo viene costruito e investito di un proprio linguaggio. È un concetto che sposa l’idea dell’Anti Form, sigla coniata da Robert Morris alla fine degli anni 60 che sottendeva una sfida radicale all’idea tradizionale di produzione artistica.
Secondo l’Anti Form infatti, sono i materiali gli elementi principali per la costruzione dell’opera d’arte e non l’idea ben chiara di quello che si vuole raggiungere. In questo modo, all’interno della creazione viene meno il bisogno di programmare prima l’impostazione del lavoro e il risultato che ne deriva non può essere determinato a prescindere. I protagonisti della mostra che aprirà le sue porte il 15 gennaio fino al 9 marzo 2013 alla Brand New Gallery di Milano sono accomunati, allora, dallo stesso linguaggio post minimalista, che in alcuni casi diviene pittorico, in altri sfocia nell’istallazione e nell’assemblaggio di materiali d’uso quotidiano, ma che in fondo si concretizza come un dialogo fisico che permette una conoscenza empirica dell’oggetto.