«A partire dall’11 settembre 2001 con gli attacchi di Al-Qaeda negli Stati Uniti e i gravissimi fatti che sono susseguiti, tra cui l’uso distorto da parte dell’amministrazione americana dei mass media, si è infranto il sogno di inviolabilità e di sicurezza del mondo occidentale. La scienza economica, come la scienza politica sono sfaccettature della contemporaneità ed è questa contemporaneità che viene assorbita e filtrata dalla visione e dalla poetica artistica». C’è dunque una analogia che per l’artista vale la pena di esplorare nella attuale situazione d’ambito sociale ed economico, ed anche la crisi internazionale è intrinsecamente legata alla virtualità della speculazione finanziaria che ha influito sulla realtà oggettiva d’ogni singolo individuo. L’economia reale è, infatti, finita in balia dell’economia virtuale, mettendo in crisi l’intero sistema economico occidentale. E se una volta la paura fisica era quella per la guerra fredda, oggi lo è per la guerra informatica condotta dagli hacker di stato, silenziose e invisibili presenze dagli effetti devastanti.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi