Trionfano al Palazzo Reale di Milano le opere site specific di Roberto Ciaccio, artista filosofico contemporaneo ancora poco noto, ma già ospitato nei maggiori musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art di New York, il Museo Cantonale di Lugano e il Kupferstichkabinett di Berlino. Grandi lastre di ferro, rame, ottone e zinco, opere su carta realizzate con un procedimento tecnico a rulli a stampa dominate da colori cangianti, si sposano perfettamente con gli specchi e le aperture dellaSala Cariatidi della sede ospitante e danno vita ad un percorso architettonico illusionistico e musicale, intriso di riflessi dall’intensa e abbagliante luminosità, di rinvii, di visioni, di fughe prospettiche infinite, di tempo e suoni. Sembra di inoltrarsi in un momento temporale sospeso, dove il ritmo è scandito a intervalli.
E’ la poetica del tempo, infatti, della traccia e della “revenance“, l’essenza della ricerca di Ciaccio. I colori sono stesi a sottili velature di colore cupo – dal viola al blu, dal rossastro al bruno – e delineano delle figure fantasmatiche – Revenants – che appaiono e poi si dissolvono diventando ad ogni passo sempre più trasparenti. Un’aura spirituale, solenne e misteriosa pervade il percorso espositivo che da un lato può apparire rigoroso – la scelta dei materiali freddi, il ritmo scandito, un linguaggio talvolta minimale -, ma che in realtà nasconde una dimensione intensamente lirica e musicale. Dal titolo Roberto Ciaccio INTER/VALLUM, l’esposizione sarà aperta al pubblico dal prossimo 21 settembre fino al 20 novembre 2011.