Seguono dipinti con soggetti religiosi dove la riflessione tragica nata negli anni del conflitto si accosta alla passione e alla crocifissione di Cristo, icona del destino umano. Note sono la Crocifissione per la chiesa di St. Matthew di Northampton e l’arazzo del Cristo in gloria per la Cattedrale di Coventry che gli valgono fama e riconoscimenti. Ma l’artista non dimentica mai il suo interesse primario, quello per la natura, che adesso rende in maniera destrutturata, reinterpretata, riassemblata, le cui forme vegetali vengono trasformate in icone totemiche che appaiono minacciose in un’atmosfera densa di suggestioni psicoanalitiche. È una natura dal potere assoluto e ineffabile che con la sua forza spietata ci sovrasta, ci domina, ci minaccia e destabilizza in quella che è ormai una romantica terribilità anti-sublime che possiamo ammirare nella mostra Sutherland. Il pittore che smascherò la natura, aperta fino al 9 dicembre 2012 alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo (Parma).
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Emanuele Boffi