Da Robinson Crusoe (1719) di Daniel Defoe a Cime tempestose (1847) di Emily Brontë, da Anna Karenina (1877) di Lev Tolstoj a L’isola del tesoro (1883) di Robert Louis Stevenson. E poi ancora l’avventuroso Racconti dei mari del sud (1921) di William Somerset Maugham, il generazionale Sulla strada (1957) di Jack Keruac, l’impegntivo Cent’anni di solitudine (1967) di Gabriel García Márquez, il misterioso Il nome della rosa (1980) di Umberto Eco, e i più recenti La polvere del Messico (1992) di Pino Cacucci, Oceano Mare (1993)di Alessandro Baricco, Vergogna (1999) di J. M. Coetzee, La strada (2006) di Cormac Mc Carthy. Cosa hanno in comune tutti questi romanzi? Alcuni sono dei best sellers, altri li abbiamo studiati a scuola, di altri ancora ne abbiamo gustato le trasposizioni cinematografiche. Ma questa volta il filo che li unisce è la fotografia.
Il fotografo bolognese Paolo Gotti, infatti, mette in scena attraverso i suoi scatti quell’universo che si dispiega pagina dopo pagina. Il punto di partenza sono le immagini fotografiche che ha scattato personalmente nei suoi innumerevoli viaggi intorno al mondo, che ha poi analizzato e accostato alle trame che potrebbero essere loro idealmente collegate. Il risultato è la retrospettiva Stories. Un viaggio tra fotografia e letteratura, che aprirà i battenti il prossimo 16 dicembre nel foyer del Teatro Duse di Bologna. Una citazione tratta dai grandi classici e contemporanei sopracitati accompagnerà ciascuna immagine, che potemo ammirare fino al 19 febbraio 2015.