«La prima cosa che si vede arrivando nella capitale è un grande cartellone in cui è scritto ‘Grazie Ramzan per Grozny’. Una sorta di souvenir che il presidente Kadyrov si è concesso per aver rimesso in sesto il Paese». Sono queste le parole con cui il fotografo italiano trentanovenne Davide Monteleone, vincitore della quarta edizione del Carmignac Gestion Photojournalism Award (il premio per il fotogiornalismo creato dalla Fondation Carmignac nel 2009) accenna al primo impatto lasciatogli dalla Cecenia una volta atterrato nella sua capitale. Perché è proprio la Repubblica autonoma cecena il tema di questa edizione: un paese dove si conosce il significato più duro della parola violenza, che ancora oggi soffre le conseguenze dei più recenti conflitti (Prima 1991-1996 e Seconda guerra cecena 1999-2009).
Gli scatti di Monteleone, realizzati tra il dicembre 2012 e l’aprile 2013, raccolti in un dossier dal titolo Spasibo,raccontano il volto di un popolo in cerca di una propria identità, e saranno visibili presso la Chapelle de l’Ercole des Beaux-arts di Parigi fino al prossimo 4 dicembre. A spiccare tra le più rappresentative, la fotografia che immortala le forze armate allineate in una piazza apparentemente semideserta durante il X anniversario del Giorno della Costituzione. Sullo sfondo le cinque splendenti torri di Grozny City, il cuore della ricostruzione della città e il simbolo di una rinascita dopo la distruzione avvenuta all’inizio del nuovo millennio.