Essere ammirato persino da Oskar Kokoshka – pittore e drammaturgo austriaco che ha respirato a pieni polmoni il nuovo stile di Klimt, il tratto passionale di Munch, i colorati Fauves e i pittori del Die Brüke – che volle andarlo ad incontrare nel suo studio fiorentino in via de’ Serragli, per il nostrano Enzo Pregno (Il Cairo 1898 – Firenze 1972) non poteva essere che un grande onore. Ma il mondo dell’arte gioca spesso brutti scherzi e questo pittore fiorentino è stato per molto tempo misconosciuto e dimenticato, benché l’artista austriaco dopo aver osservato le sue opere per alcuni interminabili minuti commentò con decisione «sei un pittore, un pittore vero».
E oggi, a quarant’anni dalla sua morte, nella Saletta Gonnelli della Libreria Antiquaria di Firenze si omaggia il suo lavoro all’interno della mostra intitolata Omaggio a Pregno. Aperta fino al 31 gennaio 2013, la retrospettiva presenta una serie di dipinti – tra autoritratti, paesaggi, nudi e nature morte -, acquerelli, disegni, incisioni e collage del pittore vagabondo, costretto a seguire la sua itinerante famiglia dal Cairo a Genova, prima di stabilirsi definitivamente a Firenze dove entrerà in contatto con personaggi come Achille Lega, Ottone Rosai e Marino Marino. Per la serie artisti risorti dal passato che, almeno per i più appassionati, vale la pena di conoscere almeno un po’.