In un’intervista apparsa ieri su il Sole 24 Ore, Camille Paglia, in Italia per la presentazione del suo ultimo libro (Seducenti immagini. Un viaggio nell’arte dall’Egitto a Star Wars), è ritornata a sferzare l’odierna cultura omologante. Paglia, femminista, lesbica, di sinistra, è un’intellettuale capace di interessanti contropiedi. Lo dimostrò anche in una bellissima intervista a Tempi, e lo conferma in questo dialogo con la giornalista Camilla Tagliabue.
L’ARTE E’ SPIRITUALITA’. «Paglia – si legge nell’intervista – riesce a essere eretica anche quando si dichiara esplicitamente atea, prendendosela intanto con “il mondo dell’arte contemporanea, diventato angusto e parrocchiale. Benché io sia atea, non posso non notare che l’umanesimo laico si sia infilato in un vicolo cieco: finché gli artisti non recupereranno la propria spiritualità, l’arte non rivivrà. Per me l’arte è una religione, una filosofia che ho appreso da Baudelaire e Oscar Wilde. Ma nel mondo artistico “religione” suona come una parola blasfema: questo è il motivo per cui gran parte dell’arte contemporanea è vuota e insensata”».
IMPARARE A GUARDARE. Uno dei cavalli di battaglia di Paglia è l’insistenza su un’educazione che torni a far imparare «a guardare». «Tutto il mondo oggi – dice Paglia – è aggressivamente preso d’assalto da immagini intermittenti e messaggi intrusivi sul web o sul proprio smartphone. Io adoro internet, ma siamo di fronte a una grave crisi culturale: le giovani generazioni sono invase e imprigionate da questo eccesso, da questa proliferazione di immagini, e stanno perdendo la capacità di pensare, ragionare e giudicare. Il mio libro è nato proprio per rallentare, focalizzare e disciplinare lo sguardo, rieducare l’occhio attraverso la contemplazione dell’arte: bella, equilibrata e complessa».
FEMEN RIDICOLE, PUSSY RIOT INFANTILI. Cosa pensa del femminismo contemporaneo e di movimenti come le Femen o le Pussy Riot? «Sono una femminista delle “pari opportunità”, cioè chiedo che vengano rimosse tutte le barriere che impediscono alle donne di avanzare nel mondo del lavoro e della politica. Tuttavia, sono contraria a protezioni speciali o alle “quote rosa”: le donne devono imparare a competere sullo stesso terreno degli uomini. Attualmente il movimento femminista è caotico e confuso, soprattutto in materia di sesso. Io sono stata una delle più accanite sostenitrici del femminismo “pro sesso”: ho difeso la pornografia, gli strip club, l’erotismo hollywoodiano e l’industria della moda. Però trovo che le proteste a seno nudo delle Femen siano incoerenti e ridicole, e penso che l’incursione delle Pussy Riot in una chiesa sia stata infantile e deleteria per il femminismo. La fede e i luoghi sacri degli altri devono essere rispettati. Il femminismo dovrebbe avere come obiettivo l’espansione dei diritti civili delle donne, non essere un atto di vandalismo o una provocazione puerile».