Il Foglio oggi in edicola segnala l’intervista della storica e lesbica Marie-Josèphe Bonnet alla rivista francese Caseur. Femminista e fondatrice del Fronte omosessuale di azione rivoluzionaria, la Bonnet ha di recente pubblicato un libro (Adieu les rebelles!) in cui attacca la legge sul matrimonio omosessuale varata dal governo Hollande.
Secondo la studiosa, «il legislatore ha decretato l’uguaglianza tra le coppie e non tra le persone». Essa, basata sulla «indifferenza sessuale», sortisce l’effetto opposto che vorrebbe e non è altro che «un riconoscimento illusorio dell’omosessualità».
NEGARE LA REALTA’. Il ragionamento della Bonnet è interessante. In sostanza, ella spiega che la legge, negando la realtà, cioè il dato biologico nella vita di una famiglia, non fa altro che dare adito a pratiche come l’utero in affitto e la fecondazione in vitro. La genitorialità per tutti è solo «una finzione incaricata di occultare, né più né meno, uno dei genitori biologici del bambino». La storica difende coltello tra i denti («avendo avuto un nonno che non ha mai conosciuto il padre») «l’origine», la «memoria familiare», «l’eredità fisica».
«Dietro al “diritto al figlio” e alla omogenitorialità avanza l’idea di fare figli senza l’altro sesso. Quale società vogliamo? Da una parte ci si batte per la diversità, e dall’altro si rifiuta l’altro sesso in un atto che è l’essenza stessa della perpetuazione della nostra società».