Chi è questo Maurits Cornelis Escher di cui tutti parlano? La risposta più semplice è: un incisore e grafico dei Paesi Bassi. Ma proviamo a capire come si è sviluppato, in questi ultimi mesi, il tormentone Escher, o meglio, l’Eschermania. 250 mila visitatori hanno appurato il successo della tappa romana della retrospettiva che porta in giro per l’Italia le opere del creativo olandese classe 1898, spentosi nel 1972. Sarà per la sua influenza nell’editoria, nella grafica, nell’oggettistica, nella pubblicità, nella moda, nei fumetti, nel cinema, sarà perché le sue immagini inventate prima che fosse commercializzato il computer non hanno nulla da invidiare a quelle realizzate oggi con le più sofisticate tecniche digitali, sarà per il seguito che hanno avuto le sue idee nelle menti degli esponenti della beat-generation che, soprattutto in America, “rubavano” la sua arte per stamparla su magliette e poster tinteggiandole con i colori psichedelici di moda, suscitando le ire dell’artista che si affrettò a fondare la Escher Foundation cui, ancora oggi, si deve la tutela dei suoi diritti.
Sarà, in sostanza, la sua capacità d’influire su altri artisti e sulla società circostante, la risposta a questo interesse per la sua opera, che potremo ammirare dal prossimo 12 marzo al 19 luglio 2015 presso il nuovo spazio espositivo di Palazzo Albergati – Art Experience di Bologna. In mostra ci saranno i suoi capolavori più noti come Mano con sfera riflettente, Giorno e notte, Nastro di Möbius II, Casa di scale (relatività), Altro mondo II, Vincolo d’unione, Pozzanghera e la serie degli Emblemata. E la sezione Eschermania, in particolare racconterà l’influenza dell’artista. Tra i dettagli da conoscere prima di affrontare il suo mondo per lo più in bianco e nero ci sono: la sua passione per l’Italia, gli interessi per la geometria, la sensibilità all’ironia e al gioco, e una fertilissima fantasia.