Ridiciamolo anche oggi. La satira è una gran bella cosa, la religione ancora di più

Sono trascorse le 48 ore di politicamente corretto? Quelle in cui ogni parola fuori dal coro è quella di un irresponsabile che non possiede il senso della realtà? Ok, allora procedo.

I grandi eventi trasformano la vita e anche l’arte, cambiano i miti, fanno nascere nuovi eroi. E già me li vedo, tanti sedicenni col fuoco dentro, alla scoperta curiosa della satira religiosa, nuovo simbolo della propria ansia di giustizia e libertà. Lasceranno la chitarra e prenderanno la matita.

Oggi che l’eroe è la satira, e l’antieroe, per molti, troppi, sono diventate le religioni (tutte, indistintamente, leggete qui il bel post di Casadei): i loro simboli, il sentirli sacri, preziosi.

E allora proprio oggi voglio scriverlo, proprio nei giorni in cui riscopriamo l’immenso valore della libertà di espressione. “Cari sedicenni col fuoco dentro, la satira è una cosa bella da difendere, ma è una gran bella cosa anche il cercare senso alla nostra vita, e l’aggrapparsi, in questa avventura delle avventure, a segni, simboli, libri, facce, riti, storie. Umana, ragionevole, frutto di quello stesso fuoco dentro che vi porta a cercare e scoprire nuovi eroi”.

È una bella cosa saper ridere, anche deridere, ma lo è di più il cercare, lo è di più il pregare. E il cristiano inginocchiato, l’islamico a digiuno, il buddista in silenzio, continueranno a essermi più simpatici di chi, guardandoli, trova un motivo per ridere.

Per cui anch’io sono Charlie, ma se proprio posso scegliere il mio eroe personale, come migliaia di francesi stanno facendo in questo momento, dico che “io sono Ahmed, il poliziotto morto. Charlie Hebdo metteva in ridicolo la mia fede e la mia cultura e io sono morto per difendere il suo diritto di farlo“.

Sono un po’ come lui, ma con la gratitudine di essere stato “preso” dalla religione (ma sarebbe meglio dire dalla vicenda, dalla storia) di un Dio che non chiede di uccidere vite, ma addirittura dà la Sua.

Ora fate pure la vignetta, tanto resta vero.

@PinoSuriano

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