Egregio direttore, leggendola la sempre pungente rubrica “preghiera del mattino” di oggi (7 ottobre), intitolata “Forse Biden si è accorto che non si può lasciar fare la guerra ai generali”. mi è venuto spontaneo fare una domanda che da un po’ mi ronza nella testa: “Ma Biden o chi per lui?”.
Da tempo (prima ancora delle sue elezione) girano sempre più spesso video che riprendono le sue gaffes. Se prima potevano far sorridere o far pensare che rientrassero nella propaganda elettorale, ora sembrano più preoccupanti e numerose, dando sempre più l’impressione di un certo decadimento cognitivo dovuto all’età avanzata; basti pensare a quelle recente in cui ha chiesto notizie di una deputata morta da pochi mesi, della quale aveva partecipato al funerale. Chi ha parenti o conoscenti anziani affetti da questi problemi sa bene quanto siano penose queste cose.
A questo punto viene da chiedersi: ma questa persona a capo della principale potenza economico militare, in un momento drammatico per le diverse tensioni che ben conosciamo, è effettivamente nel pieno delle sue capacità decisionali? O qualcuno decide per lui? Il primo caso sarebbe veramente preoccupante pensando con quale lucidità possa prendere decisioni (o non prendere) da cui dipendono i destini di nazioni, mentre il secondo, sempre preoccupante comunque, fa sorgere qualche serio dubbio sullo stato della democrazia in America, per il fatto che sia stato possibile per qualcuno, che agisce dietro le quinte, mettere una sorta di burattino manipolabile sulla sedia presidenziale, cosa non nuova magari nella storia, ma non in maniera così sfacciata.
Cordiali saluti
Corrado Gajetti
Caro Corrado, le difficoltà di Biden sono sotto gli occhi di tutti, ma non credo che serva conoscere particolari retroscena sulla sua salute per giudicare la sua presidenza. Basta e avanza quel che fa per ritenerla mediocre.