Gli abiti artistici di Flavio Lucchini rivestono le sale del Palazzo Ducale di Sabbioneta
L’abito idealizzato, che fa o che non fa il monaco, è lo strumento di indagine estetica di Flavio Lucchini (1928), creativo ottantenne il cui sguardo innovativo ha fatto la storia tra formule grafiche editoriali, testate di moda (
Fantasia,
Amica,
Vogue Italia, le riviste CondéNast,
Donna,
Moda e molte altre) e arte dei mass media. Sviluppata presto la passione per il disegno, l’arte e le Avanguardie, dagli anni del liceo frequentato a Mantova a quelli universitari nelle facoltà di Architettura di Venezia e all’Accademia di Brera, Lucchini s’inserisce nel mondo della grafica già dal 1960, divenendo presto il personaggio più influente dell’editoria di moda scoprendo e valorizzando molti giovani che sarebbero poi divenuti stilisti, fotografi e giornalisti di successo. Il suo percorso artistico è costellato di sperimentazioni di tecniche e materiali differenti che l’artista mette insieme in modo ironico e mai banale creando serie di opere come i post-pop Fashion Luna Park, una sorta di sfilata di moda che rimanda quasi a un circo dove le modelle vengono abbigliate in modo spettacolare per creare meraviglia, i Dress-Toys di ferro, legno o acciaio dipinti, i Dress-Totem, ovvero gli abiti semplificati fino ad assumere delle forme primitive, i sofisticati Dress-Memory, i Ghost madreperlati e senza corpo, i Faces, ritratti di donna disegnati come per mano di un bambino, i Dolls, ovvero le “puffe” in colori fluo, e tanti altri lavori.
Non allontanandosi mai dall’universo femminile che si diverte a vestire e svestire di abiti, l’artista ha creato anche lavori digitali, come il burqa e l’abaya, che toccano temi di grande attualità, e ha giocato con le icone contemporanee e star mitizzate che ha inserito al Louvre o in un immaginario Paradiso. Pur vivendo tra Milano, Parigi e Dubai, città quest’ultima che si diverte a immaginare come scenario di un prossimo futuro dominato dai grattacieli, ritorna dal prossimo 23 settembre nei luoghi della sua infanzia, all’interno della retrospettiva a lui dedicata intitolata Sul sogno del corpo che ‘abita’ nella Città Ideale di Sabbioneta, che resterà aperta al Palazzo Ducale di Sabbioneta (Mn) fino al 28 ottobre 2012. Si potranno ammirare dipinti, altorilievi, quadri digitali e sculture realizzate dai primi anni 90 ad oggi unite da un filo conduttore che ne esalta la forza della contemporaneità e la bellezza della classicità.
@ARTempi_