Approda anche a Roma Affordable Art Fair (AAF), la fiera che ha creato migliaia di giovani collezionisti nel mondo, lanciata 13 anni fa a Londra con l’intento di coinvolgere un nuovo pubblico abbattendo la paura di non avere gli strumenti per capire o le risorse per acquistare un’opera d’arte. Dal 26 al 28 ottobre 2012 nella sede de La Pelanda, un’area di 4000 mq all’interno dell’ex Mattatoio nel vibrante quartiere di Testaccio, si potranno ammirare e, perché no, comprare opere d’arte contemporanea dai 100 ai 5 mila euro. Il direttore dell’evento, Marco Trevisan, è intervenuto a tempi.it per rispondere ad alcune curiosità sull’edizione romana dell’evento.
Dopo due trionfi milanesi, AAF approda per la prima volta a Roma. Come crede che verrà accolta l’iniziativa in un ambiente saturo di contenuti culturali come quello romano?
L’ambiente romano è ricco di eventi e iniziative, così come è ricco di organizzazioni e associazioni culturali, ma che non ruotano attorno al mercato. Nel caso di Roma la sfida è proprio quella di provare a dare un minimo di concretezza a tutto questo movimento, sviluppatosi soprattutto dopo l’avvento del Maxxi e del nuovo Macro. Quello che crediamo è che eventi legati al mercato, soprattutto se affordable, servano a tutto il sistema. Rispetto a Milano, la differenza forse sta proprio nel fatto che c’è una maggiore disponibilità alla collaborazione tra realtà diverse. Ad esempio abbiamo sinergie in atto con Fondazione Romaeuropa, FotoGrafia Festival Internazionale di Roma e con il Macro stesso.
Proprio per l’edizione romana sono stati realizzati due progetti, I Low Tech e Call for AAF young talents. Di cosa si tratta?
Con I Low Tech 4 artisti affermati si sono cimentati nell’utilizzo di un Lomokino, videocamera analogica di Lomography. L’intento è stato quello di creare un legame con la città ma anche di sottolineare un approccio all’arte che sia il più semplice possibile, senza sovrastrutture – anche tecnologiche, in questo caso – e questo è simbolico di quello che il nostro approccio al mercato. Il progetto Young Talents invece è comune a tutte le Affordable Art Fair: di volta in volta viene deciso come dare un’opportunità a giovani artisti non rappresentati da gallerie. A Roma abbiamo deciso di lanciare un bando pubblico e di collaborare per la selezione con una realtà affermata come 1:1 Project.
Oltre al momento del “compro – non compro”, AAF ha pensato anche ai più piccoli e ai non esperti, proponendo diverse attività e workshop che li avvicini al sempre mutevole mondo dell’arte. Un motivo in più per partecipare.
Questo sta alla base del nostro modo di proporre una fiera d’arte, presentando un luogo che sia il più piacevole possibile, con musica in sottofondo e una serie di servizi gratuiti che aiutano ad avvicinarsi al mondo dell’arte e del collezionismo, anche per i neofiti. Oltre a laboratori per bimbi e adulti, a Roma avremo anche degli incontri finalizzati a un’introduzione al collezionismo, con un occhio particolare al collezionismo fotografico.