La barzelletta è un classico. Un «ottimista» cade dall’Empire State Building. Mentre è in caduta libera (e si è fatto già diversi piani) qualcuno – non chiedetemi il perché e il percome – gli chiede come va? Lui, a mezz’aria – e va ricordato che precipitando da altezze comprese tra i 100 e i 4000 metri, sul livello del mare, un corpo di peso medio, in orizzontale a braccia allargate (quindi offrendo la massima resistenza all’aria), impatta sul terreno più o meno alla stessa velocità, pari a circa 200 chilometri orari (approssimativa) – risponde: «fin adesso, tutto bene!».
So far, so good! Nella lingua della perfida Albione.
13 novembre 2015, Istat, stima preliminare del Pil. Nel terzo trimestre del 2015 il prodotto interno lordo, espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente (variazione congiunturale) e dello 0,9 per cento nei confronti del terzo trimestre del 2014 (variazione tendenziale). Il punto è che nel primo trimestre era aumentato congiunturalmente dello 0,4 per cento e nel secondo dello 0,3 per cento (e, infine, nel terzo 0,2 per cento, come si è detto).
Totale: la crescita italiana, se le stime preliminari verranno confermate dai dati dei conti economici trimestrali (diffusione prevista: 1° dicembre), è in lineare decelerazione. Ossia tutt’un altro film di quello che ci avevano proiettato fino a pochi giorni fa, tutti quanti, compresi quei gran bonaccioni dell’Ocse.
Conseguenza: se non cresceremo nel quarto trimestre (eventualità non del tutto improbabile, come si vedrà più avanti), la crescita italiana complessiva nel 2015 sarà solo dello 0,6 per cento (si dice, in altre parole, tecnicamente che, ad oggi, questa è la «crescita acquisita»). Ossia uno zero virgola decisamente più piccolo dello zero virgola previsto che manda(va) in solluchero tutti i signori in marsina, cilindro e sigaro cubano e non (fino ad oggi).
Causa: dal lato della domanda, vi è sì un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) ma uno negativo della componente estera netta (prevista in ulteriore peggioramento da chiunque sulla faccia della terra).
Osservazione: ve l’avevamo detto.
Conclusioni: o siamo noi che portiamo sfiga, o è l’agenda della politica che va rivista.
Dimenticavo. L’«ottimista» si è stampato sul marciapiede.
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