«Asia Bibi dovrà stare in carcere altri due anni. In Pakistan i cristiani sono trattati come cittadini di serie B»

Di Leone Grotti
17 Ottobre 2014
Intervista a Mushtaq Gill, avvocato della donna cattolica la cui condanna a morte per false accuse di blasfemia ieri è stata confermata in appello. «Ricorreremo alla Corte suprema»

«In Pakistan i cristiani sono trattati come cittadini di serie B, soprattutto quando ci sono casi di blasfemia». Così Sardar Mushtaq Gill, avvocato di Asia Bibi, commenta a tempi.it la sentenza con cui il giudice Anwar Ul Haq ha confermato ieri la condanna a morte per la donna cattolica. Il giudice ha «rigettato la nostra richiesta di appello» e ora per la donna rimane un’ultima strada: il ricorso alla Corte suprema.

ACCUSA PER SENTITO DIRE. Asia Bibi è stata condannata a morte in primo grado «in base all’articolo 295 C del codice penale» l’8 novembre 2010 per presunte affermazioni blasfeme rivolte a due sorelle che lavoravano i campi con lei. La blasfemia in Pakistan può essere punita con la pena di morte. Il suo principale accusatore è un imam, Qari Muhammad Sallam, che l’ha denunciata cinque giorni dopo i fatti ammettendo di non aver sentito di persona gli insulti «a Maometto e al Corano». Un’accusa per sentito dire basta a tenere Asia Bibi in carcere da oltre cinque anni.

«CLIMA NEGATIVO». «Il giudice ha confermato le accuse anche se sono false – continua l’avvocato Gill – dopo aver considerato a fondo i nostri documenti. Non so perché l’abbia fatto ma questo è un processo molto delicato, che è stato rinviato già molte volte. È chiaro che ci sono dei problemi. Io non so se il giudice sia corrotto o se sia stato minacciato ma il clima attorno a questo processo è molto negativo».

asia-bibiESTREMISTI ISLAMICI. Se si scoprisse che il giudice è stato minacciato di morte non sarebbe una novità. Lo stesso Gill ha ricevuto minacce in questo senso, così come Asia Bibi e la sua famiglia. È anche già successo che cristiani siano stati uccisi in prigione o fuori dal tribunale prima del verdetto finale da gruppi di estremisti islamici.

«MINIMO DUE ANNI». Ad Asia Bibi ora resta solo la Corte suprema e l’avvocato Gill è ancora fiducioso: «Ho promesso di fare tutto quanto in mio potere per aiutare Asia Bibi. Quindi non abbiamo altra scelta che ricorrere in secondo appello alla Corte suprema del Pakistan». I tempi però si allungheranno ancora: «Ci vorranno come minimo altri due anni, durante i quali Asia Bibi dovrà restare in prigione. Non ho ancora parlato con lei, per la famiglia (marito e cinque figli, ndr) è stato un duro colpo».

@LeoneGrotti

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10 commenti

  1. Franco

    E’ terribile. Sia vedere il travaglio di questa povera donna, sia constatare il sostanziale disinteresse dei vari paladini dei “diritti civili”, che evidentemente valgono solo se non coinvolgono l’islam.
    Questo nostro “inchino preventivo” all’islam, causato dall’ignavia e dal lassismo dei nostri politici progressisti, ci costerà molto caro, a noi e ai nostri figli.

    C’è il concreto rischio che un giorno ci siano delle “Asia Bibi” anche a Milano, Roma o Napoli, e che si chiamino Luisa, Elena, Alessandra, ecc.

    1. Andrea UDT

      Ennesima, tragica, conferma che non esiste un “islam” buono, non esiste “una corretta interpretazione del corano”.

      Esiste solo una “religione” a cui pazzi fanatici e masse ignoranti attingono a piene mani per giustificare odio, disprezzo, sopruso.

      Non è un caso, non può essere un caso che non sia mai esistito un Gandhi, una Aung San Suu Kyi, un Martin Luther King di fede islamica.

      1. beppe

        andrea, e non è un caso che una come la boldrini senta il BISOGNO di manifestare la sua solidarietà agli islamici per RIPARARE ( scimiottando i gesti che una volta erano dei cristiani ) alle critiche che vengono rivolte loro. e per oscurare chi protestava contro una innegabile invasione.

  2. carolus

    Mentre gli islamici ammazzano i cristiani in nome del “misericordioso”, noi importiamo decine di migliaia di musulmani, li sfamiamo, li vestiamo, li alloggiamo, li manteniamo con 30 € al giorno, diamo loro le moschee, ne spediamo a massacrare altri cristiani in Siria e Iraq. In breve ce li tagliamo da soli.

    1. Antonio

      è verissimo, noi i loro straccioni,sbandati e abusivi li dobbiamo forzatamente “accogliere”, riverire, rispettare, sovvenzionare coi soldi pubblici tra servizi,sanità, sussidi, esenzioni fiscali (perchè in generale importiamo solo diseredati,rottami e morti di fame che pretendono welfare sociale, alla faccia di chi diceva che gli immgirati ci avrebbero pagato le pensioni e fesserie del genere). Li dobbiamo capire se delinquono e degradano, poverini sono eternamente indigenti e lo fanno per bisogno! Vanno perdonati se massacrano le loro donne, poverelli è la loro cultura e non possiamo immischiarci! Questa immigrazione di qualità infima renderà l’Italia peggio dei loro paesi di origine.

  3. Valentina

    Non esistono “cittadini di serie B” per nessun motivo ed è vergognoso che in alcuni Paesi alcuni siano considerati tali per motivi di fede. Spero che questa donna possa essere salvata e tornare libera, ho già firmato un appello in suo favore. Ma tutta questa situazione è assurda.

    1. Ciao

      Lieto della tua firma. Medita però sul tuo atteggiamento verso i cristiani occidentali. Negare loro l’agibilità politica dello spazio pubblico non è farne anche qui cittadini di serie b?

      1. Valentina

        Anch’io sono lieta di ritrovare la sua firma, che mi è molto simpatica. Desidero però precisarle che io non nego ai cristiani occidentali l’agibilità politica. D’altro canto, come potrei? Quello che invece io non accetto è la pretesa dei cristiani di imporre a tutti i cittadini gli insegnamenti, i valori, gli stili di vita della loro fede. In altre parole: i cristiani sono contrari all’aborto, al divorzio, alla convivenza, alle unioni omosessuali, al sesso prematrimoniale… insomma seguono i dettami della Chiesa Cattolica. Benissimo, per me non c’è nessun problema. Quello che non mi sta bene è che pretendano di imporre tutte queste cose anche agli altri. Esattamente come gli integralisti islamici: tutti devono seguire i dettami della nostra fede. Eh, no, questo non mi sta bene. Io riconosco a ognuno il diritto di dire come la pensa e di agire secondo la sua fede e la sua coscienza. Ma gli rifiuto categoricamente di imporre le sue convinzioni religiose a me e a chiunque altro non le condivide. Tutto qui. Cordiali saluti.

        1. Luca

          I cristiani “pretendono di imporre” le loro convinzioni? E quando mai? Non fanno altro che esprimere il loro punto di vista, senza forzare nessuno, e nonostante questo vengono accusati di “imporre” qualcosa! Forse dovrebbero starsene zitti e muti? Ma la libertà di parola dove la mettiamo?
          Paragonare gli estremisti islamici (che sgozzano) ai cristiani (che si fanno sgozzare) è talmente assurdo e disonesto intellettualmente da lasciare davvero senza parole…

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