Antonio Simone: Anche da un peccato può nascere un po’ più di umanità

Di Antonio Simone
14 Maggio 2012
Seconda lettera dal carcere di Antonio Simone. [link url=https://www.tempi.it/lettera-dal-carcere-di-antonio-simone-con-una-domanda-per-repubblica]Qui[/link] la prima. «Hanno liberato uno della cella vicina. Sono invidioso. Ma questa è una cosa buona».

Seconda lettera dal carcere di Antonio Simone. Qui la prima.

Caro Gigi,
Ieri sera a cena abbiamo parlato di una cosa curiosa e umana.
Hanno liberato uno della cella di fronte e tutti l’abbiamo salutato calorosamente. Poi, a cena, Pasqua’, il napoletano, ha detto: «Qui siamo tutti invidiosi». Che dici, Pasqua’? «Sì, siamo tutti invidiosi di quello uscito». Così è partita la discussione, e tutti eravamo lì a spezzettare le parole e a provare a mettere in rapporto la nostra gioia con quella del liberato.

Sì, siamo invidiosi della fortuna altrui, dei soldi degli altri, dei doni ricevuti dagli altri…
Ma questa è una cosa buona perché ci porta a chiederci cosa vogliamo noi e che cosa faremmo se toccasse a noi un po’ di quel “culo”. Serve anche a pensare che cosa ne abbiamo fatto di quella fortuna quando ci è capitata. Insomma, nasce un po’ più di umanità a partire da un peccato (non male, no?).

Mi viene da ridere a pensare che i miei pm non hanno invidia nei miei confronti (quanto si perdono).
Cosa pensano di me, lo scriverò un’altra volta. E sarà esplosiva.
Calma, però. Io sono dentro.
Antonio Simone 

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14 commenti

  1. Andrea

    Bah ancora con l’identificare CL con il ciellinismo? Forse non si smetterà mai perché è più comodo ridurla così. CL è l’insegnamento di don Giussani che ha imparato stando con i suoi amici ad avere coscienza di sé e del suo rapporti con Gesù Cristo. Simone, che sta in carcere preventivo, perché è un moto assassino, sta vivendo questa cosa e la fa sapere; il direttore di Tempi con una sana operazione editoriale tiene desta l’attenzione sull’amico in carcere… Se per qualcuno quello che scrive Simone è banale, non lo legga e stia in pace; il resto, i capetti, il lavoro, il correre in Chiesa (che non fa mai male) non hanno niente a che vedere, sono solo infantili riduzioni, per poter esimere da un rapporti vero con il movimento che evidentemente non si è mai vissuto….

    1. Luca Smacchia

      Senti Mr. Day,

      A parte che e’ diventato noioso ogni volta assistere alla dinamica per cui se qualcuno vi fa una critica rispondete con il fatto che costui confonde  ‘cl con il ciellinismo’ usando le tue parole. Svegliati dalla sindrome di calimero. Nessuno ce l’ha con voi. Esci dal cortile e vedrai che il mondo e’ bello.
      Secondariamente come cazzo ti permetti di giudicare chi ha vissuto o meno un’esperienza.
      Terzo, quando uno fa una cazzata potrebbe semplicemente dire ‘ho fatto una cazzata’. 

      Si risparmierebbero lettere, commenti su blog, gli amiconi che si dilettano in apologie da arrampicata sui vetri  che nemmeno l’uomo ragno…

      Tutto chiaro?

      Luca

  2. Luca Smacchia

    Oh ma ragazzi sveglia e’ da una vita intera che i responsabili di cl si approfittano di tutto e di tutti, come in qualsiasi sistema organizzato, e anzi vengono spinti ad un certo stile di vita (se non bevi e non fumi sei out, se non pesi 100 kg sei out, se non rubi sei un pirla, se non giochi a calcio, ecc.)

    E’ ingenuo stupirsi di cio’, e’ insito in ogni organizzazione di potere.
    E’ solo triste sentire che loro lo giustifichino con Gesu’ Cristo, Giussani, ecc. Ragazzi, vi piace fare quello che fate, take it easy, basta dirlo. Non nascondetevi dietro i santini.
    Ah, by the Way, non ho paura a firmarmi con nome e cognome tanto non ho bisogno di trovare lavoro tramite voi (mai fatto, a differenza di tutti voi).

    Chi vale veramente non ha paura di nulla e non sta nello stesso orticello tutta la vita per paura di quello che c’e’ fuori. Fuori dal giro sareste sbranati dal mondo. In un certo senso mi fate pena/tenerezza.

    Continuate a rimanere nel cortile di casa e pensare che quello sia il mondo e che tutti ce l’abbiano con voi. 

    Hasta la vista, 

    Luca

    1. Ambrogio

      Luca ha ragione.
      In cambio di un posto di lavoro, procurato tramite le solite “amicizie” cielline, dovete rendervi disponibili a tutto: sostenere Berlusconi, correre in chiesa in ogni momento, fare il “servizio di sicurezza” al papa, credere a tutte le panzane che vi raccontano per giustificare le porcate di tanti vostri “capi”, dimostrarvi totalmente a disposizione insomma……che pena!
      Ma perchè non vi guardate un po’ intorno e cominciare a vivere come tutti gli altri esseri umani….?!
      Nessuno vi impedisce di credere a ciò che volete…..ma un po’ di obbiettività e di dignità personale!

  3. Andrea Collina

    Una piccola risposta senza alcuna polemica a David e Pippo, e soprattutto a tutti quelli che criticano CL per il linguaggio che usano… Citare don Giussani, come del resto fa Pippo nel suo post… parlare di Scuola di Comunità.. o parlare di “mettere in rapporto”, significa usare le parole del lessico italiano in un modo che una volta, ad Antonio Simone, a Formigoni e a agli altri di Cl ha fatto “sussultare il cuore” (altro termine ciellino) e che, per questo, non hanno più abbandonato. E’ come se io oggi dicessi che voglio “vivere ogni momento con ogni suo turbamento e come se fosse l’ultimo”, che è veramente il mio desiderio di questo momento… bellissime parole, non di Giussani (anche se le avrebbe potute dire anche lui), ma di Vasco Rossi… Vedete non serve essere ciellini per parlare come uno di Cielle!
    Onore ad Antonio Simone… Ed Onore a Luigi Amicone… Continuate a pubblicare queste lettere dal carcere, per testimoniare che c’è un altro modo di scrivere, di giudicare e di vivere anche il dolore e la prigionia e c’è anche un altro modo di usare le nostre parole, in un modo che faccia “sussultare il cuore”.
    P.S. per Pippo: la frase che hai cercato di citare di Giussani, non fa riferimento alla “educazione di massa”, ma all’Educazione “di Popolo”, concetto ben diverso: un massa viene solo governata dal potere; un Popolo vive e costruisce Opere belle e importanti come il Banco Alimentare…

    1. Pippo

      signor andrea collina, lo dica al direttore di Tempi allora che sbaglia anche a citare il suo don Giussani. Riporto quanto scritto dal signor Amicone in uno dei suoi ultimi editoriali:

      “Perciò, una cosa è ricordare la lezione giussaniana a «non sentirsi mai tranquilli» e, anzi, ad avere chiara coscienza dei propri limiti (che è il fondamento stesso da cui origina l’avventura del movimento e che se fosse stata educazione di massa avrebbe evitato all’Italia quello spirito collettivo di rivalsa, manomissione della legge e spirale di autodistruzione).

      la confusione in cui state annegando è davvero spassosa.

  4. david

    Siccome io non mi commuovo con queste lettere di Simone, siccome non rosico affatto, siccome non sono espertone di nulla, siccome non sono frustrato e nemmeno invidioso, siccome so comunque cosa sorregge potentemente Antonio, continuo a desiderare di star lontano dal movimento. Perchè continuo a leggere qui che i migliori sono quelli del movimento, che gli altri sono tutti cattivi, moralisti o moralizzatori e inventano complotti e accuse infamanti, che non è possibile che io non sia come loro.
    Perchè in una democrazia giusta o sbagliata che sia, alle accuse si risponde argomentando e confutando. Ma ormai anche i validi giornalisti di Tempi sono tutti presi dal fare gli avvocati e non sanno, non vogliono o non possono, fare controinchieste sulle realtà citate nelle accuse.
    In poche parole, il movimento, per chi ne fa parte, è’ sempre un paradiso a prescindere. Ma a me piace ancora usare la ragione e l’osservazione anche e soprattutto di fronte a queste indagini e a questi arresti.

    1. rodolfo casadei

      Ripeto il concetto espresso in precedenza: chiedere al presunto innocente di dimostrare la propria innocenza di fronte alle accuse è barbarie giuridica. E’ chi accusa che deve dimostrare la colpevolezza dell’imputato. Simone si protesta innocente e attraverso il suo avvocato fa valere le sue ragioni in sede giudiziaria, e questo deve bastare. Nessuna Santa Inquisizione può costringere una persona o un giornale a fare “controinchieste” per dimostrare il bianco o il nero. Chi non si lascia commuovere da queste lettere di Antonio Simone ha già perso buona parte della sua umanità, che stia in CL o fuori di CL non significa assolutamente nulla. Queste lettere comunicano una grandezza umana e di Fede che sarebbero autentiche anche se arrivassero da un ergastolano mafioso reo confesso. Quello che David proprio non riesce a capire ma io credo che faccia finta di non capire- è che c’è un livello di esperienza della verità dell’umano che sta al di sopra del binomio colpevole/innocente, coerente/incoerente, peccatore/virtuoso. Chi ha come solo orizzonte il moralismo, fa un uso moralistico della ragione. Ma la stizza con cui si esprime dimostra che il suo moralismo lo fa soffrire. E quindi sì, è invidioso di Antonio Simone senza ammetterlo.

      1. david

        Qui vedo solo la Sua di Santa Inquisizione che giudica chi ha vinto o ha perso la propria umanità. Lei parla di lettere che comunicano la grandezza umana e di fede che sarebbero autentiche anche se arrivassero da un ergastolano mafioso reo confesso: cioè L’ Etica è sempre in secondo piano, secondo Voi ciellini! E allora, mi spieghi queste parole di papa Ratzinger: “L’Italia reagisca alla tentazione dello scoraggiamento e riprenda la via del rinnovamento spirituale ed ETICO” (dall’omelia della messa ad Arezzo, 13/05/2012)
        L’ergastolano mafioso reo confesso Voi lo perdonereste a prescindere, anche senza che voglia confessarsi da un prete??? Perchè basterebbe che avesse questa grandezza umana e di fede????? Praticamente lo avete già fatto quando avete ospitato a un Meeting di Rimini di qualche anno fa gli ex brigatisti Mambro e Fioravanti!!!! Tutti e due straapplauditi dalla platea ciellina.
        E poi la Sua santa chiromanzia (“David proprio non riesce a capire ma io credo che faccia finta di non capire”; “la stizza con cui si esprime dimostra che il suo moralismo lo fa soffrire. E quindi sì, è invidioso di Antonio Simone senza ammetterlo”) ha proprio sbagliato l’identikit. A meno che Voi ciellini pensate di conoscere la mia persona, i miei sentimenti, i miei peccati più di me stesso e più di Gesù Cristo! E pensate di conoscermi leggendo i miei post??? Allora la scuola di comunità che diceva che per conoscere qualcosa o qualcuno bisogna conviverci l’avete già dimenticata, pur di fare gli avvocati difensori!?!
        In conclusione, è eticamente inaccettabile che Antonio Simone non tenga da nessuna parte una contabilità scritta, nè su carta, nè su archivi informatici, secondo quanto dichiarato da lui ai giudici. E Le riscrivo queste parole di Simone che rendono bene l’idea dell’ Etica: «Una parte (di denaro) viene messa all’inizio, poi una parte può essere messa a finanziamento soci e io resto socio, una parte dico “no, resto fuori e se il risultato è buono mi paghi”… In questo bailamme – concorda Simone stesso – non saprei neanche dire che cosa e da dove, però a me generalmente Daccò paga. Punto».
        Però a Voi ciellini interessa SOLO narrare le sue gesta eroiche – tra un po’ si attendono i suoi miracoli-, la sua umanità, la sua fede dentro il carcere.
        Ma qualsiasi uomo va giudicato (e non parlo di tribunali giudiziari) nella sua totalità, tenendo conto di tutti i fattori che lo compongono, anche dei suoi comportamenti etici. E ovviamente sia che si tratti di reati, sia che si tratti di peccati veniali!

  5. giorgio canu

    Rispondo a gino e a david: non è scuola di.comunità on line, è solo rispondere alle provocazioni della vita, con semplicità. Ricordate? Se non sarete come bambini…. ma si vede che voi non lo siete, se avete tempo da perdre nel cercare a tutti i costi il male. Che cosa è la vostra? Frustrazione (perchè non siete come Antonio) o invidia nei confronti di Antonio, o dei ciellini in genere? A proposito, io sono ciellino, ne sono contento, e per quel poco che l’ho conosciuto Antonio mi ha insegnato una libertà e una semplicità di cui posso solo.ringraziarlo.

    1. Rosella

      Ringrazio Amicone per la sua voce fuori campo, l’unica per ora che tenacemente persegue i fatti e non supposizioni ed ideologie.Ringrazio l’amico Antonio, che ancora una volta, pur in una circostanza così stringente e dura, riesce a darci viva testimonianza di come essere veri uomini, di come sia possibile dentro una circostanza cosi disumana, riuscire ad affermare il positivo. Mi chiedo come non possano Gino e David interrogarsi su cosa così potentemente sorregge Antonio. E poi, ci si scandalizza della pubblicazione della lettera di Antonio, ( da cui possiamo solo imparare) e non di quella di Daccò che La Repubblica ha pubblicato violando la privacy. Un ultima osservazione: che nausea questi moralizzatori pronti sempre a puntare il dito verso gli altri, ma se lo piegassero verso sè, renderebbero a tutti un gran servigio oltre ad offrire,anche loro, una bella testimonianza!

      1. Pippo

        se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridire. questa vicenda sta tirando fuori tutto il peggio di cosa è cielle oggi, basta leggere questi commenti. nel migliore dei casi dei sentimenali che vivono nella stratosfera parlando in un codice che neanche loro riescono a capire. nel peggiore dei casi degli ideologi interessati solo a sostenere una parte politica con il sogno (?) di costruire un partito cattolico, anacronista e irreale oggi giorno. si sfrutta qualunque cosa anche le disgrazie altrui per arrivare a tanto e chi è in galera invece di starsene zitto o dire qualche rosario continua a sparare minacce a destra e a sinistra, più o meno velate. tutto è molto triste e patetico. Tempi in tutta questa vicenda è il peggior responsabile di quella che sarà ben presto la fine di cielle, quel poco di buon che aveva ancora, penso a cose splendide come il banco alimentare. la frase detta dal signor Amicone giorni fa, che se ci fosse stata una educazione di massa l’Italia oggi non sarebeb ridotta così, fa solo pensare a personaggi come Stalin che l’educazione di massa ne hanno fatta parecchia.

  6. david

    Questa è scuola di comunità banale, ridicola e inconsistente. Un carcerato esce e gli altri sono invidiosi (e vorrei vedere se fosse possibile il contrario), Ma ecco che spunta subito il linguaggio in stile Giuss: “tutti eravamo lì a spezzettare le parole e a provare a mettere in rapporto la nostra gioia con quella del liberato”. Perchè non è ciellino scrivere: “tutti commentavamo la gioia del liberato e l’invidia nostra”.
    E poi il caro Simone ha il coraggio di scrivere dell’invidia per i soldi degli altri (quella lui proprio non può averla: la sua contabilità non la tiene scritta da nessuna parte – l’ha dichiarato ai giudici- , è stato residente fuori dall’ Italia – così è sfuggito alla nostra esagerata pressione fiscale – e ha fatto vari investimenti immobiliari e altri riguardanti la sanità privata). E poi “l’umanità che nasce dall’invidia”: qui neanche un grande teologo come Ratzinger potrebbe sottoscrivere quest’ affermazione.
    E infine ci informa che ci dirà cosa pensano di lui i pm che non lo invidiano.
    Speriamo che trovi anche il tempo di dirci se è innocente e se l’hanno incarcerato ingiustamente e perchè.
    Ora io posso solo giustificare Simone per questa lettera perchè sicuramente in quell’ambiente per nulla invidiabile, bisogna vivere e valorizzare ogni attimo anche se sembra banale. Ma non posso giustificare Amicone che pubblica tali lettere che potrebbero restare private.
    Invece una qualsiasi lettera che spiegasse se è innocente sarebbe molto, molto, piu’ preziosa (certamente non per far contenti quelli di Repubblica).

  7. gino

    Ma cos’è sta roba? scuola di comunitá online? allibito!

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