Sul finire dei convulsi anni Sessanta alcuni ex studenti di don Giussani diventati ormai adulti diedero vita a dei gruppi di comunione. Era un primo tentativo di aiutarsi a vivere nelle nuove circostanze l’esperienza di educazione alla fede cristiana che avevano incontrato in “Gioventù studentesca”. Qualche anno più tardi, superata la bufera del Sessantotto, il desiderio degli ex giessini ormai maturi si ripropose nella forma delle confraternite. «Una realtà amicale e comunionale» ebbe a definirle don Giussani: «La caratteristica della confraternita è che l’adulto capisca che l’opera della sua vita è la comunione. Ma il contenuto materiale di questa comunione è il compito che abbiamo nella vita, famiglia o professione». Luoghi insomma di educazione alla fede, a partire dalle circostanze di cui la vita di tutti è fatta. Nate per prossimità, rapporti, aggregazione spontanea, nel giro di pochissimi anni le confraternite si moltiplicarono in misura esponenziale. Si pose il problema di dare alla nuova realtà un alveo, una regola, una forma giuridica di fronte alla Chiesa e alla società. L’11 luglio del 1980 monsignor Martino Motorola, abate di Montecassino, approvava gli statuti della Fraternità di Comunione e Liberazione. L’11 febbraio di due anni dopo, festa della Madonna di Lourdes, il Pontificio Cosiglio per il laici riconosceva la Fraternità davanti alla Chiesa tutta. L’estensore di queste note era sabato scorso a Loreto, insieme ad altre ventimila persone, a ringraziare la Madonna per questa storia, della quale è stato anch’egli afferrato e viene ogni giorno generato. No, nessuna celebrazione, nessun trionfalismo. Lo impedisce il don Gius che dall’alto delle sue ottanta verdissime primavere nella replica alla lettera del Papa per l’anniversario come sempre instancabilmente rilancia: «Che lavoro imponente emerge da questa lettera! Siamo ancora daccapo, sempre! È una cosa nuova che deve accadere, un passo estremamente grave della nostra storia».
Luigi Giussani, La Fraternità di Comunione e Liberazione,
280 pp. San Paolo, euro 15,00