Al Qaeda e salafiti d’accordo sull’Egitto: «Ci vuole la rivoluzione islamica»
«Se i laici secolarizzati cercheranno di fermare il presidente Morsi o attaccare il palazzo presidenziale non staremo a guardare. Organizzeremo una rivoluzione islamica di massa in Egitto, a cui prenderà parte un numero di persone senza precedenti». Sono le parole di Saeed Abdel-Azim, uno dei leader dei salafiti, gruppo estremista islamico che appoggia i Fratelli Musulmani al potere in Egitto. Abdel-Azim ha anche accusato l’opposizione, che oggi è ancora in strada per protestare contro Morsi e il referendum sulla Costituzione del prossimo 15 dicembre, accusandola di essere finanziata dagli Stati Uniti, «che sono nemici dell’islam».
EGITTO ISLAMICO. Il leader salafita si è anche lamentato con il presidente Morsi perché ha cancellato la Dichiarazione costituzionale che lo rendeva il dittatore del paese, con tanti poteri quanti ne aveva Mubarak. Quel decreto, sostiene, «serviva a proteggere le decisioni del presidente dai giudici ostili». In realtà nonostante la dichiarazione costituzionale sia stata cancellata, Morsi ha anche affermato di poterne emanare un’altra in qualunque momento. L’opposizione teme che l’approvazione della Costituzione porterà l’Egitto ad essere governato dalla sharia che, secondo Abdel-Azim, è proprio la direzione che il paese deve prendere: «L’opposizione è ostile all’islam, ma una Costituzione che non rappresenti la legge islamica è inaccettabile».
INTERVIENE AL QAEDA. Parole molte simili sono state pronunciate ieri in un video-messaggio dal leader di Al Qaeda Ayman Al Zawahiri che ha chiesto al leader salafita Hazem Salah Abu Ismail di riprendere la rivoluzione islamica: «Devi soddisfare le richieste del popolo egiziano che vuole al potere la sharia per conquistare dignità e orgoglio» ha dichiarato. «L’Egitto corrotto deve piegarsi alle richieste del popolo attraverso una rivoluzione. La comunità islamica deve sacrificarsi fino a quando l’Egitto non tornerà glorioso e non si libererà dei poteri corrotti influenzati dall’esterno». Le dichiarazioni dei due islamisti non sono collegate ma è sicuramente preoccupante trovarle così simili.
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Adesso la Nato e certi paesi arabi penseranno ad un’intervento “umanitario” per aiutare morsi e gli islamisti dai”controrivoluzionari” laici e cristiani.