Dopo una lunga serie di annunci e di smentite, un portavoce delle forze di sicurezza russe ha reso noto che fra i 31 membri del commando responsabile della strage di Beslan gli elementi arabi erano due, uno dei quali arabo-africano. Nel corso dell’assedio questi uomini avrebbero compiuto due chiamate telefoniche verso l’estero, una delle quali in Arabia Saudita. Inizialmente il Cremlino aveva parlato di «10 componenti arabi» insieme a ceceni e ingusci.
Un elemento di spicco di Al Qaeda ha incontrato esponenti di Mara Salvatrucha, una gang criminale salvadoregna specializzata anche nel traffico di immigrati clandestini dell’America centrale fra il Messico e gli Stati Uniti, nel luglio scorso in Honduras. L’iniziativa sarebbe legata al fatto che recentemente le autorità americane hanno dovuto lasciare liberi centinaia di immigrati clandestini intercettati alla frontiera per mancanza di spazio nelle strutture di detenzione. L’esponente di Al Qaeda è Adnan El Shukrijumah, marocchino su cui pende una taglia di 5 milioni di dollari, per complicità nel complotto della “bomba atomica sporca”, centranto su José Padilla.
I programmi di giurisprudenza islamica dell’Università di Al Azhar comprendono testi che invitano al jihad offensivo e all’uccisione degli infedeli che non si sottomettono ai musulmani. Lo denuncia Sayyed Al-Qimni, sociologo della religione egiziano, sul settimanale Roz Al-Youssef. «Che razza di idee stiamo insegnando alle nuove generazioni, come se avessero il diritto di aggredire gli altri paesi per convertirli all’islam o costringerli a pagare la tassa di sottomissione, e se questi non accettano di sterminarli fino all’ultimo? (…) Come si può immaginare che una persona di un’altra religione paghi la jizya (tassa di sottomissione), in stato di soggezione, ad un popolo che non riconosce, soltanto perché questo è capace di aggredire, uccidere e far strage?».
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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