Il Texas avrà una legge che limita l’aborto. Il governatore Perry: «Crediamo nel valore della vita»

Di Benedetta Frigerio
08 Luglio 2013
A quarant'anni dalla legalizzazione della pratica non si potranno più uccidere bambini dopo la 20esima settimana di vita. Fallisce l'ostruzionismo pro choice

L’ultima sessione di fine giugno, nonostante la maggioranza fosse a favore del disegno di legge, aveva reso impossibile l’approvazione della norma che sta facendo discutere gli Stati Uniti. Si tratta della legge che restringerebbe l’aborto in Texas, vietandolo oltre la ventesima settimana.
A fare ostruzionismo la senatrice democratica Wendy Davis, rimasta in piedi 13 ore per pronunciare un discorso abortista che, protraendosi oltre alla mezzanotte, aveva invalidato la votazione. I militanti pro choice avevano fatto il resto, urlando in aula al fine di disturbare i senatori che discutevano sul merito della legge.

LA LEGGE PASSERA’. Domani il disegno di legge tornerà in aula, passerà grazie al voto compatto della maggioranza e sarà firmato dal governatore texano Rick Perry, che sabato ha dichiarato di essere contento se la Davis «è riuscita a laurearsi alla facoltà di giurisprudenza di Harvard e di servire il Senato del Texas, ma dispiace che non abbia imparato dalla sua stessa esperienza che ad ogni essere umano va data una possibilità di realizzare tutte le sue potenzialità a pieno e che ogni vita ha un valore». Il presidente si è lamentato per la grave lesione del decoro istituzionale: «La balconata del Senato, durante il dibattito sulla legge, era fuori controllo, letteralmente. Chiunque avesse visto quella scena avrebbe pensato che il Senato era governato da una folla di contestatori».

REGOLE E NUMERI. A 40 anni dalla legalizzazione dell’aborto, il Texas è il primo stato ad avanzare norme restrittive sull’interruzione di gravidanza. La discussione è avvenuta alla presenza di centinaia di persone, con 3.543 testimoni, un numero finora mai raggiunto da nessuna legge. Di questi, 2.181 erano a favore della norma, 1.335 contrari.
Il governatore Perry ha voluto riconvocare l’assemblea legislativa per tornare a votare immediatamente dopo la pausa del 4 luglio. Altrimenti ad andarci di mezzo, secondo il governatore, sarebbero state le regole democratiche, dato che i numeri parlano chiaro: «La voce della maggioranza dei texani crede nel valore della vita e vuole proteggere realmente le donne e i non ancora nati», ha spiegato Perry. «I texani vogliono poi un sistema di giustizia reale. Non permetteremo che l’attentato al decoro e alla decenza ci impediscano di fare quanto richiesto dalle persone di questo Stato che ci hanno eletto».

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12 commenti

  1. Riccardo

    Io dico che tra un omicida ed un bambino innocente ci sarà pure una differenza, no?

    1. Anonimo

      Ci sono differenze anche tra un biondo e un moro. Ma le loro vite hanno valori diversi?

      1. Antony

        Anoniumo fingi di non capire, non distingui ancora tra innocente e colpevole. Qando l’avrai capito, vedrai che anche la pena di morte in Texas sarà abolita

        1. Anonimo

          Distinguo tra innocente e colpevole. Non distinguo il valore di due vite né faccio priorità. E lei?

  2. Azaria

    Si sa qualcosa? Non trovo nessuna notizia in giro su internet.

  3. Anonimo

    Il governatore Perry: «Crediamo nel valore della vita»

    Peccato che in Texas ci sia ancora la pena di morte e che, pochi giorni fa, sia stata giustiziata la 500a persona in Texas.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Kimberly_McCarthy

    Una bella incoerenza, non credete?

    1. Azaria

      Beh! Incoerenza non direi! Piú che altro da quel punto di vista in Texas hanno parecchi problemi e stanno andando per prioritá. Il rispetto totale della vita si avrebbe eliminando del tutto sia aborto che pena di morte. Da cosa cominciare? Mica si puó togliere tutto in un colpo di spugna. I pro-death (Wendy Davis Co.) non lo permettono.

      Intanto si inizia a diminuire l’aborto, visto che la pena di morte (per quanto negativa) é l’uccisione di un (presunto) colpevole di atti particolarmente efferati (non credo che diano la pena di morte per aver gettato una carta a terra) mentre nel caso dell’aborto si uccide un innocente SAPENDO che é innocente e indifeso.

      Inoltre la prioritá l’avrebbe l’aborto anche per una questione di numeri. Come hai detto tu la pena di morte ha fatto fuori “appena” (passami il termine) 500 persone in svariati lustri, l’aborto fa lo stesso numero di vittime forse in una settimana.

      Terzo motivo per scongiurare l’aborto prima della pena di morte: mentre nella pena di morte si uccide una persona per ogni condanna e nessun altro riceve da tale condanna danni fisici, con l’aborto ne risente anche la salute fisica/psichica della partoriente.

      Quindi la strada imboccata é quella giusta, se dopo l’abolizione totale dell’aborto (uccisione di un sicuro innocente) si passa anche all’eliminazione della pena di morte (uccisione di un colpevole, almeno presunto) si fará la cosa giusta, in caso contrario si é eliminato il problema piú grosso in assoluto e ne resterá un altro che, per quanto grosso, é comunque di entitá minore.

      1. anonimo

        Azaria

        Quindi condanna a morte di un detenuto sarebbe maggiormente “giustificata” rispetto a quella di un feto? E quindi ci sarebbero categorie di persone un un valroe diverso di vita, quelle di serie “A” (che quindi vale la pena difendere) e vite di serie “B” (per le quali ci si può “sbattere” di meno, in un secondo momento, senza troppi sensi di colpa)?

        Non sono d’accordo. Una vita umana è una vita umana. E, ho imparato a catechismo, bisogna distinguere tra peccato e peccatore, condannando il primo ma rispettando, sempre e comunque, il secondo. Quindi non trovo né giusto né corretto fare classifiche su chi dovrebbe avere la “priorità” di essere salvato.

        La cronaca dice che c’erano meno di 100 persone alla veglia davanti al carcere dove è stata uccisa Kimberly McCarty. Certo, ci vuole maggiore coraggio a difendere la vita di una persona condannata. E questo coraggio non mi pare sia così diffuso in Texas (anche perché così si andrebbe decisamente controcorrente).

        Per cui proporrei di correggere l’affermazione del governatore Perry: “Crediamo nel valore della vita, ma solo di quella di qualcuno. Di quella di qualcun altro, non c’importa molto”.

        1. Azaria

          Scusa Anonimo, quando avrei detto che la condanna a morte sarebbe in qualche modo “giustificata”? Dico semplicemente che c’é una questione di prioritá.
          Se rileggi il mio commento ho scritto “Il rispetto totale della vita si avrebbe eliminando del tutto sia aborto che pena di morte” ma da qualche parte si deve cominciare.

          Se non inizi sicuro NON sei a favore della vita.
          Se non ti focalizzi su un primo obiettivo ma disperdi le tue energie su tutti gli obiettivi contemporaneamente sarai anche a favore della vita ma NON raggiungerai nessun obiettivo (tanto vale che ti stai fermo).
          Quindi bisogna scegliere un obiettivo da cui cominciare e focalizzarsi su quello, una volta raggiunto l’obiettivo focalizzarsi sull’altro.
          Quindi o ora si punta sulla pena di morte o si punta all’aborto, puntando su entrambi sarebbe estremamente contro-producente e non si potrebbe salvare nessuna vita (ne dei condannati ne degli abortiti).

          Ora, cosa é piú grave? Lasciare che venga uccisa una o due persone condannata/e (magari per infanticidio o pedofilia o stupro) o lasciare che vengano squartati centinaia (migliaia) di bimbi nel ventre materno? Su cosa concentrarsi prima?

          1. Anonimo

            Azaria,

            Considerare una vita meno importante di un’altra significa fare una scala anche dei vari motivi per distruggere queste stesse vite, considerandone di fatto alcuni da affrontare con più urgenza, perché meno “giustificabili” di altri.

            E chi ha detto che la lotta contro la pena di morte debba per forza essere “controproducente” a quella contro l’aborto?

            Se in Texas credessero veramente nel valore della vita, allora ci sarebbe un movimento maggiore anche contro la pena di morte.

            Così evidentemente non è. Quindi, ribadisco, vedo dell’incoerenza. O anche dell’ipocrisia.

  4. francesco taddei

    il nostro ministro degli esteri (che faceva gli aborti con la pompetta per la bicicletta e metteve il feto in un vaso per gerani) dovrebbe fare un viaggetto fin là.

  5. Michele

    Up with Texas, down with Obamas.
    Dont mex with Texas, dudes

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