Aborto, numeri devastanti in Russia. E Mosca apre centri di sostegno per donne incinte negli ospedali
Il ministro della Salute russo, Elena Baibarina, ha annunciato all’agenzia Novosti «l’apertura di centri di sostegno per le donne incinte» dove potranno «accedere alle consulenze professionali di assistenti sociali». Siamo convinti, ha aggiunto il ministro, «che questo sia il modo migliore e più umano per ridurre il numero degli aborti». Da anni la Russia di Vladimir Putin sta cercando di limitare il numero delle interruzioni di gravidanza e c’è un motivo.
CIFRE SPAVENTOSE. Mosca è stata la prima a legalizzare l’aborto nel 1920, dopo l’instaurazione della dittatura comunista, e fra il 1960 e il 1980 ha fatto registrare più di quattro milioni e mezzo di aborti all’anno. Non solo, dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica ad oggi la perdita di vite umane dovuta all’interruzione di gravidanza è stata di due volte e mezzo superiore al numero totale di russi caduti durante la Rivoluzione del 1914, la Prima guerra mondiale e la Seconda.
PALETTI ALL’ABORTO. Il governo russo ha quindi proposto di vietare l’aborto all’interno delle cliniche pubbliche, introdurre l’obbligo di prescrizione medica per l’acquisto della pillola del giorno dopo e il consenso obbligatorio da parte della famiglia per le minorenni che vogliono abortire e dei mariti per le donne sposate. Oltre all’introduzione di “bonus bebé”, il governo ha chiesto di incrementare l’assegno mensile di duemila rubli (60 euro circa) per le donne incinte.
Nel 2013 Putin ha anche firmato una legge che vieta di pubblicizzare l’aborto, impedendo anche l’offerta libera di medicinali che contengono sostanze narcotiche o psicotiche. Per invertire la curva demografica, obiettivo dichiarato da Putin già 14 anni fa, il presidente ha spronato le famiglie ad avere almeno tre figli.
«NUMERI ANCORA ALTISSIMI». Le politiche a favore della vita hanno fatto calare il numero di interruzioni di gravidanza in Russia: si è passati dai 1,2 milioni di aborti del 2008 ai 935 mila del 2012 (105 mila in Italia). Per il ministro Baibarina, però, il numero «è ancora altissimo». La decisione di non limitare solo l’aborto ma di promuovere una cultura della vita è stata salutata positivamente dalla Chiesa ortodossa russa, che ha suggerito proprio l’apertura dei centri di aiuto alla vita «per aiutare le madri sole e in difficoltà in ogni ospedale».
Steven Mosher, presidente del Population Research Institute, in linea con il ministro della Salute russo, ha specificato che sebbene i numeri siano diminuiti l’aborto continua ad avere proporzioni epidemiche: «Finché la società non riconosce il valore della vita sarà molto difficile che diventi normale avere tre figli».
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19 commenti
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I bambini sono un toccasana per le persone perchè ci insegnano cos’è la vita vissuta con disinteresse, ci dimostrano ogni momento la drammaticità e la bellezza della vita.
I bambini sono un toccasana anche per la società perchè fanno girare l’economia, producono lavoro, richiedono consumi e servizi e quindi posti di lavoro. Tengono alto il morale con la loro gioia contagiosa e ci fanno sentire tutti utili, danno un senso alla nostra esistenza facendoci intravedere quello che sarà il futuro dopo di noi. Ci tengono in forma e concentrati, ci stimolano, ci tengono attivi e ci aiutano così a non ammalarci.
Avere figli o nipoti è un costo di energie fisiche e di denaro che comunque ritorna per altre vie. Però bisogna sostenere tutto questo vento positivo con politiche positive che diano una mano ai genitori, altrimenti diventa tutto più difficile e triste.
ma noi in Italia sosteniamo eccome questa positività, i bambini. Quelli degli immigrati, con priorità assoluta.
comunque sia l’aborto è un omicidio e tale resta
Ti ricordo che le donne sono persone e forse ci si dovrebbe prima di tutto preoccupare di loro anche perché senza di loro i figli non nascerebbero proprio
ma sì, Filomena, se è per questo qualcosina deve fare anche il maschio, che anche lui è una persona… Per questo servono anche genitori preparati, perché appunto si tratta di decidere della vita di persone, (la madre, il figlio..), parliamo della vita di persone, non di caramelle. I risultati li vediamo… sono tutte donne che rischiavano la vita?
Personalmente non considero l’aborto un metodo contraccettivo, certo che però a mali estremi, estremi rimedi. Se io non voglio o rischio la salute solo perché i sistemi contraccettivi sono falliti l’aborto diventa veramente il male minore e la decisione di farlo può essere solo della donna visto che e lei che mette a repentaglio la sua salute.
Filomena, il tuo commento “può” essere condiviso: “se una donna rischia la salute portando avanti la gravidanza” – “il male minore” (lo so che ho cambiato le parole)…partendo da questo concetto, per il quale servono medici ( e genitori ) preparati e responsabili, arriviamo al vero e proprio genocidio al quale stiamo assistendo da tranquilli borghesi ( una persona non è un sistema contraccettivo fallito ). I numeri di cui parla l’articolo sono persone, alle quali è stata negata la possibilità di vivere… ci giudicheranno
Certo, c’è il dettaglio che ammazzi un altro essere umano, ma questi sono appunto solo dettagli.
Però anche in questo caso a volte ci si muove troppo in fretta e superficialmente. Recentemente è stata resa nota la vicenda (pubblicata anche su tempi, mi pare) di una madre ritrovatasi malata quando era incinta. La donna non ha voluto abortire e sottoporsi alle cure standard. Che è successo? L’equipe medica ha elaborato una terapia nuova, che ha permesso alla donna di portare a termine la gravidanza senza far progredire la malattia! Ricorrendo all’aborto nessuno ci avrebbe mai pensato, questa terapia che adesso esiste ed ha funzionato non esisterebbe. A nessuno è chiesto di fare la martire, per carità, ma il coraggio a volte paga, a noi stessi e agli altri.
La storia insegna che l’aborto è uno strumento ideologico in mano alle dittature per controllare la popolazione. Fa bene la Russia a sostenere materialmente le donne incinte, dato che questa è la principale causa dell’aborto (ma in Occidente c’è anche chi abortisce per non perdere la linea). Tuttavia occorre anche sostegno spirituale, e bisognerebbe pensare a un Giorno della Memoria per i nascituri abortiti.
accidenti che uomo illuminato: questi abortiscono perchè muoiono di fame quindi rendiamo difficilissimo l’aborto così muoiono più velocemente. un genio. poi sempre questa squallida cosa del “vietare” la propaganda, dove per propaganda si intende tutto (ieri è stato arrestato il gestore di un centro di sostegno di vittime dell’omofobia in Russia, perchè per Putin aiutare chi è stato pestato in strada perchè gay è propaganda gay!!!).
l’unica cosa che riconosco dovremmo fare anche noi è il consenso del marito o del partner in caso di aborto… insomma, a me girano i così detti perchè se un uomo mette incinta una donna diventa automaticamente responsabile della prole, che voglia o no, mentre se una donna incinta decide di abortire l’uomo non può dire nulla… allora se la responsabilità ci deve essere deve esserci già dal concepimento quindi la decisione di abortire deve riguardare entrambi… altrimenti uno per una sco***a si trova sempre dal lato debole della vicenda
Bravo Luca, ecco, uccidiamoli legalmente cosi’ non abbiamo piu’ problemi di coscienza.
Mai sentito dire che una mamma che sceglie l’aborto rimane segnata spesso psicologicamente e spesso se ne pente?
Per quelli che “muoiono di fame” infatti vogliono istituire delle specie di CAV, e quella sì che è una soluzione, non certo l’aborto gratuito. Il problema è l’indigenza della famiglia, non il bambino!!
Luca, tu vedi tutto alla luce della ideologia gay, e giudichi le persone in base alla tua visione della vita. Nonostante questo nella seconda parte del tuo intervento hai detto qualcosa che si può condividere: non è giusto togliere al padre il potere di intervenire nel caso si debba decidere se uccidere o meno il bambino nel grembo materno, dal momento che lui è appunto il padre.
Io comunque penso che quella che riguarda l’aborto sia una legge assurda, si decide a tavolino della vita o della morte di innocenti intanto che si prende un caffè. E come tutte le leggi assurde è naturale che ci siano grosse contraddizioni, una delle quali è quella che hai evidenziato tu. Ce ne sono tante altre, per esempio ogni stato pone un limite di tempo diverso. così se in uno stato si può abortire fino a 3 mesi, in altro si può fino a sei mesi, in un altro fino a due mesi, evidenziando in questo modo che non siamo in grado di poter definire “quando” noi siamo diventate persone.
Quando si va contro natura si batte la testa, e anche forte, e allora si cercano scienziati, studiosi e sapientoni vari che avvallino le nostre posizioni, anche se è evidente che si arrampicano sugli specchi.
E lo stesso sarà per la legge sull’omofobia…