Siria, i cristiani di Maloula raccontano le violenze dei ribelli

«Hanno preso le croci delle chiese e ne hanno distrutta una. Hanno anche tentato di distruggere la statua della Madonna». Così suor Antoinette Wakin, dell’ordine Sorelle di Gesù e Maria, racconta quello che i terroristi islamici hanno fatto una volta conquistata la città di Maloula, in Siria. In questo filmato della Bbc, l’emittente inglese intervista gli abitanti dell’antico villaggio cristiano che sono scappati dai ribelli per rifugiarsi a Damasco nella Cattedrale greco-cattolica, accolti dal patriarca Gregorio III Laham. Tre persone sono state uccise dai ribelli a Maloula e sei rapite. «Io non so per che cosa combattono i ribelli», continua la suora. «Ma la verità è che sono contro noi cristiani». «Non è facile vivere lontana dal mio villaggio», spiega un’altra abitante di Maloula, Antoinette Nassrallah. «Mentre scappavo in macchina, mi sono voltata per guardarlo e ho pensato: “O mio Dio, tornerò mai a vivere nel mio villaggio?”».
Il patriarca Gregorio III Laham, intervistato dalla Bbc, ha lanciato questo messaggio a Obama: «Abbiamo sofferto abbastanza, abbiate pietà di noi, non bombardateci. Se ci bombardano, aumenteranno il caos e tutti noi saremo vittime. Il caos è più pericoloso delle armi chimiche, di al-Nusra, di al-Qaeda perché ogni cosa diventerà lecita e tutto peggiorerà». Tra gli sfollati che ricevono aiuti c’è anche chi accusa il regime di Assad di averli abbandonati nelle mani dei terroristi appositamente, affinché l’Occidente si compattasse contro i ribelli.

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