No, Vincent Lambert non è un vegetale

Martedì il Comitato di sostegno a Vincent Lambert, il francese handicappato e in stato di minima coscienza che la Corte di Strasburgo ha autorizzato a far morire, ha diffuso un video per «mostrare a tutti che non è in fin di vita». E in Francia è scoppiato il finimondo.

 

Il filmato, girato il giorno stesso in cui i giudici hanno autorizzato i medici a sospendere a Vincent alimentazione e idratazione, è stato realizzato da Emmanuel Guépin, un amico che è entrato in ospedale insieme al padre e a uno dei fratelli di Vincent. Nel video si vede chiaramente che l’uomo in stato di minima coscienza non è affatto in fin di vita, come qualcuno vuole far credere, non è attaccato a nessuna macchina, respira in modo autonomo e reagisce a quello che gli si dice.

 

In particolare, il filmato riprende il momento in cui la madre Viviane, al telefono, gli comunica la decisione della Corte europea per i diritti umani e lo rassicura: «Ti chiamo da Strasburgo, le nuove forse non sono buone ma noi saremo sempre al tuo fianco. Ti faremo uscire. Non è giusto. Ti voglio bene, ci batteremo». Mentre la madre parla, sul viso di Lambert si vede una smorfia di dolore e angoscia.

 

La moglie Rachel, la donna che per prima, senza consultare nessuno, ha chiesto ai medici dell’ospedale di Reims di uccidere Vincent, ha protestato contro la pubblicazione del video e la diffusione da parte di molte televisioni francesi senza coprire il volto del marito. Secondo la donna, «non è in due minuti che si può comprendere lo stato di mio marito. Sono costernata dalla diffusione del video e da certe reazioni sui social network».

Anche il dottor Kariger, il capo dell’équipe medica che l’ha lasciato per oltre 20 giorni senza alimentazione prima che la famiglia di Vincent se ne accorgesse e la facesse ripristinare in extremis, ha protestato contro il video: «Il suo resta uno stato vegetativo grave e irreversibile. Sembra che reagisca, ma risponde solo agli stimoli. Questo video è una manipolazione».

 

Vincent, in realtà, è in stato di coscienza minima e secondo molti medici può migliorare. Il Consiglio che monitora le trasmissioni televisive francesi ha ordinato a tutte le emittenti di trasmettere il filmato solo coprendo il volto di Vincent. Così, si legge nel comunicato, «viene rispettata la sua dignità umana». È emblematico, però, che nessuno abbia protestato per violazione della sua dignità umana quando la Corte ha ordinato di farlo morire di fame e di sete.

 

Il destino di Vincent non è ancora segnato. Ora tocca ai nuovi medici dell’ospedale di Reims decidere se ucciderlo oppure trasferirlo in un’altra struttura ospedaliera già individuata da una parte della famiglia dell’uomo, che vuole curarlo e permettere che viva. Intervistata oggi da Avvenire, la madre Viviane ha dichiarato: «Siamo scioccati e delusi per la decisione della Corte, che equivale a un abbandono dei pazienti più vulnerabili. È gravissimo per Vincent, come per tutti coloro che portano un pesante handicap come il suo. Così si spalanca la porta all’eutanasia. Ma non gettiamo la spugna. Il medico che aveva avviato la fine dell’alimentazione ha lasciato l’Ospedale universitario di Reims. Ogni decisione tocca adesso ad altri. Nulla è obbligatorio, chiediamo che Vincent sia trasferito in un centro specializzato vicino a Strasburgo. Da tre anni non riceve più sedute di kinesiterapia e non gode neppure di una poltrona adatta. In caso contrario, attaccheremo chi avvierà decisioni simili a quelle passate. Per ora, attendiamo notizie dagli avvocati dell’ospedale».

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