Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
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Direttore responsabile
Emanuele Boffi
C’è una gallina in Francia che sta mettendo in grave pericolo la laicità tanto cara alla République. Si tratta della «Gallina di Colin» ed è una canzone popolare del Quebec che il sindaco di Tolosa ha inserito in un cd musicale che verrà regalato per Natale a tutti i bambini delle elementari e delle scuole materne del Comune.
«INFRANGE LA LAICITÀ». Il regalo di Natale, «costato 95 mila euro», non è stato però apprezzato dal principale sindacato degli insegnanti Snuipp-Fsu 31. Questi ritengono che il Comune sia stato di «una leggerezza imperdonabile», perché la canzone «infrange gravemente la laicità». Di che cosa si tratta?
IL TESTO DELLA CANZONE. La canzone parla di una gallina che fa le uova tutte le mattine e che un giorno finisce nel cortile del vicino, che la prende e la mette a bollire in pentola. La domenica mattina ne fa un sugo così buono, che «tutta la parrocchia va ad intingere il pane» nella marmitta. Perfino «il curato va ad intingere il suo pane» e trova il sugo così buono, che immerge le mani fino ai gomiti e «i gomiti fino ai reni». È così impegnato a mangiare, che si dimentica di recitare la Messa, «che fa perdere a tutti i suoi parrocchiani», soprattutto «alle vecchiette che ne hanno così bisogno».
PROTESTA DEL SINDACATO. Una ballata ritmata e divertente? No, insiste il sindacato inflessibile, perché c’è un riferimento scandaloso alla «religione cattolica»: «Il Comune, in un periodo sfavorevole come quello che stiamo attraversando [dopo gli attentati a Parigi da parte di terroristi islamici], dovrebbe restare neutrale e non fare riferimento in modo esplicito a una sola religione. Dovrebbe rispettare tutte le religioni nella sua neutralità. Le nostre scuole sono multiculturali e questa canzone evidentemente è un equivoco».
«NON FA SORRIDERE». Che stupida la giunta di Tolosa a «non vederci niente di religioso in questa canzone». Per il sindacato «un curato buongustaio, i parrocchiani riuniti attorno al loro pastore e le vecchiette che hanno bisogno della Messa non fa sorridere, pensiamo al contrario che le istituzioni laiche debbano essere esemplari» nel far rispettare la laicità.
Meglio dunque il rettore dell’accademia di Nancy-Metz, che ha scritto a tutte le scuole sotto la sua giurisdizione di festeggiare la separazione tra Chiesa e Stato, «celebrandola in modo solenne» e intonando «canti e inni alla laicità». L’unica vera religione permessa nella Francia contemporanea.
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