L’arte botanica sta vivendo un momento magico: non c’è rivista di moda che non dedichi una rubrica ai patiti del pollice verde, o alla disposizione artistici di mazzi di fiori; i negozianti più trendy, accanto alle firme di moda più di grido, vendono anche fiori e piante di rara bellezza. Il trend del “Ditelo con i fiori” aveva già dato qualche segnale a fine ’98, quando il libro più venduto dell’anno in Gran Bretagna era stato un manuale di giardinaggio. Ma ogni inglese, si sa, è ben attaccato al proprio orticello. E le nuove professioni? Spuntano come funghi. Gli esperti di Green Village di Vigasio (VR) progettano case bioecologiche, cioè villette pensate secondo criteri che non disturbano l’ambiente dove sorgono, né inquinano le acque circostanti perché riciclano gli scarichi domestici nell’irrigazione del giardino. E i decoratori floreali? Christian Tortu, è un esempio: “Sarà l’era del bouquet ‘meticcio’: fiori selvatici con fiori di serra, fiori nordici con fiori tropicali, fiori e rami d’albero e fiori mescolati a frutta da tavola e ortaggi. Il massimo della ricercatezza?
Una composizione di lattuga verde.“Tuttavia, la passione floreale può condurre alla pazzia. Chiedetelo a Paola Giaccarello, titolare di un negozio di fiori, a Refrancore (AT). Un suo cliente ha ordinato 400 rose bianche per scrivere sul prato della sua villa un dolce messaggio da far trovare alla sua amata al risveglio. Anche i produttori di fiori non fanno altro che sfornare nuove varietà: “Ormai ci sono rose di ogni colore – dal nero, al blu, fino al color buccia d’arancia”, spiega Giaccarello. “E, con l’avvento del 2000, il cattivo gusto si spreca: i fiori tecnologici cosparsi di brillantini, o tinti d’argento e i filo-americani – a stelle e strisce”.
Ma come mai è così forte la fiore-dipendenza in questo momento? Un’ipotesi si può abbozzare: è vero che le rose e i tulipani più belli provengono dall’Olanda, ma, a loro volta, queste meraviglie naturali sono coltivate in Colombia, una delle maggiori roccaforti del narcotraffico.