Sul suo passaporto alla voce “sesso” si legge «femmina». Non perché lo sia, ma perché è così che si sente. Con questo documento l’inglese Avery Edison, 25 anni, transessuale travestito da donna, ha valicato illegalmente i confini canadesi.
Alla dogana il ragazzo è stato fermato non per via del sesso, ma perché il documento era irregolare, a causa del permesso di soggiorno scaduto e in cui era riconosciuto come uomo. Mentre la polizia lo tratteneva per gli accertamenti, Edison ha inviato un tweet alla fidanzata, Romy Sugden, spiegandole indignato che, in attesa dell’udienza, la polizia lo avrebbe trasferito nella struttura di detenzione maschile di Milton. Sugden, a sua volta, ha usato twitter per informare il portale canada.com, riportando così le parole rivolte dalla polizia al fidanzato: «Genitali maschili equivalgono a prigione maschile».
LA POLEMICA. La commissione dei diritti umani canadese aveva chiarito che «la pratica vigente consente di soggiornare in strutture di detenzione femminili, o in altre, solo ai maschi che si sono sottoposti a intervento chirurgico», altrimenti «il singolo sarà collocato in una struttura in base al proprio sesso di nascita in un’area protetta». Ma la notizia ha destato così grandi polemiche che, alla fine, Edison è stato trasferito nella struttura di detenzione femminile di Milton.
PRECEDENTI GROTTESCHI. Edison ha raccontato di essere «cresciuto in una famiglia che mi ha voluto per sostituire il primogenito morto. Perciò, quando dissi a mia madre che volevo essere una ragazza, so di averle dato un dispiacere». Nonostante si sentisse una donna, il giovane era fidanzato con una ragazza.
Un caso simile si era già verificato: a dicembre, in Scozia, un uomo transessuale, Peter Laing, era stato incarcerato in una prigione femminile per poi essere trasferito in un’altra maschile. Era, infatti, accaduto che alcune detenute lo avevano denunciato per aver avuto rapporti sessuali con alcune di loro.