Sequel spurio di Viaggio al centro della terra il cui cast, eccezion fatta per il giovane e bravo Josh Hutcherson è completamente cambiato. Fuori Brendan Fraser, dentro Dwayne “The Rock” Johnson e Michael Caine nei panni quest’ultimo di un esploratore attempato ma ancora curioso. Il film è targato Walden Media, una garanzia quanto a spettacolo e contenuti di un certo spessore. È la stessa casa di produzione non solo del bel Viaggio al centro della terra, ma anche della (finora) trilogia de Le cronache di Narnia, Alla ricerca dell’isola di Nim e soprattutto di The Water Horse – La leggenda degli abissi, una bella storia che mescolava una vicenda classica di amicizia con il diverso con notevoli effetti speciali. Viaggio nell’isola misteriosa è un classico film d’avventura che riprende gli ingredienti dei film per ragazzini di qualche decennio fa: una trama lineare – in questo caso un ragazzo che a partire dalla passione per i romanzi d’avventura sogna di viverne una vera – una manciata di personaggi, un gran ritmo e una messinscena curata per quanto visivamente non eccelsa.
La sceneggiatura, firmata da Brian e Mark Gunn si basa su elementi molto semplici: la grande passione del giovane Sean per i romanzi di Verne, Swift e Stevenson lo porta con l’aiuto del patrigno Hank (The Rock che si cimenta con qualche problema in un ruolo autoironico) a un viaggio esotico alla ricerca di un’isola misteriosa con annesso misterioso tesoro. Mostri di grande efficacia ma non terribili, un certo ritmo, tanti colpi di scena e gli scenari esotici rendono il film adatto a ragazzini che apprezzeranno anche il goffo Luis Guzman in un ruolo scritto apposta per stemperare la tensione. Le cose migliori del film stanno tutte qui: nella positività di una vicenda alimentata da una passione, nell’aiuto che si scambiano adulti e ragazzini per superare gli ostacoli lungo il cammino e nella professionalità dell’equipe tecnica (il 3D è molto meglio di altri film ben più blasonati). Non mancano i difetti: la narrazione parte subito a rotta di collo, il che incide sulla psicologia e sulle motivazioni di molti personaggi e da un punto di vista visivo il film sembra più debitore di un’esotica e celebre pubblicità di biscotti che non dell’immaginario incredibile e lussureggiante di quei romanzi che paiono il punto di partenza dell’intero film. Ma sono piccoli intoppi per un film che non avrà la freschezza e l’originalità di Viaggio al centro della terra ma che rimane un passatempo e intelligente per tutta la famiglia.