I presupposti c’erano tutti: il regista del capolavoro Le vite degli altri (premio Oscar come miglior film straniero nel 2007) Florian Henckel von Donnersmarck, le super star Angelina Jolie e Johnny Depp, bellissimi e – di solito – bravissimi, una cornice spettacolare, Venezia. Se a tutto questo si aggiunge un budget di 100 milioni di dollari messo a disposizione dalla produzione, il successo mondiale appariva scontato già prima di girare una sola scena. E invece The Tourist sovverte qualsiasi certezza cinematografica e come un Re Mida al contrario, trasforma ogni cosa al suo interno nell’incubo peggiore che si potesse immaginare.
La storia, nemmeno così originale, è questa: Frank (Depp) è un turista americano in viaggio su un treno che va da Parigi a Venezia (per la cronaca, non esiste un collegamento ferroviario diretto tra le due città) incontra apparentemente in maniera casuale Elise (Jolie), una donna bellissima e molto misteriosa. La conoscenza con l’affascinante signora lo catapulta irrimediabilmente in una situazione tanto pericolosa quanto assurda: Elise è la donna di Alexander Pearce, un abilissimo truffatore inseguito dalla divisione tributaria di Scotland Yard, a cui deve milioni di sterline, e da un potente mafioso inglese a cui ha rubato moltissimi soldi, che ha come unico scopo quello di farseli restituire con le buone o con le cattive.
Da questo momento in poi lo sviluppo della trama è una lenta agonia. Tutto scorre molto lentamente e in maniera macchinosa. Basta guardare i due protagonisti per rendersi conto che al peggio non ci sarà mai fine durante tutto il film. Angelina Jolie, dalla prima all’ultima inquadratura, fa una costante sfilata di moda, è quasi sempre inquadrata a figura intera con vestiti elegantissimi, anche troppo, con un portamento altero che ricorda vagamente Monica Bellucci in Malena e che diventa subito insopportabile. Non si capisce mai se il suo personaggio sia una donna sofisticata o d’azione, se abbia le idee chiare o se sia un burattino nelle mani di qualcun altro. Mistero.
Ma il peggio di sé lo da sicuramente il povero Johnny Depp. Nei panni del turista americano è impacciato e poco credibile, non sembra mai davvero essersi calato nella parte e allora almeno in sala ti aspetti che faccia la sua comparsa una di quelle sue tipiche espressioni che possa rassicurarti e ricordarti le sue capacità. Ve lo dico subito, aspetterete 103 minuti invano. Su Timothy Dalton e Paul Bettany c’è poco da dire: fanno quello che possono e lo fanno dignitosamente, anche se alcune scelte dei loro protagonisti risultano davvero stupide. E che dire invece del folto numero di comparsate italiane?
Christian De Sica, Neri Marcorè, Alessio Boni, Daniele Pecci, Nino Frassica, Raul Bova, per citarne alcuni. Eccezion fatta per De Sica che, nonostante il ruolo insignificante, recita una delle poche battute divertenti del film, gli altri si attestano su una deludente mediocrità. Frassica in particolare è una macchietta, talmente fastidiosa che ti auguri che il suo momento di gloria duri il meno possibile. Sfigura, purtroppo, anche Venezia: agli spettatori italiani non sfuggiranno le incongruenze topografiche (tantissime) e la sensazione di vedere una città diversissima da quella attuale. Una Venezia da cartolina distante dalla sua reale bellezza, che non colpisce affatto e che anzi, sarebbe potuta facilmente essere sostituita in corsa da un’altra città senza colpo ferire.
Insomma, un film davvero da dimenticare questo, che ha ricevuto stroncature un po’ dappertutto e che si avvia a finire ben presto nella top ten dei film peggiori dell’anno. Peccato per il regista, che aveva davvero affascinato tutti con il suo precedente lavoro e che forse ha subito eccessivamente la pressione di dirigere un blockbuster con star di fama mondiale. La sua regia è pressoché assente e la sceneggiatura, di cui è autore, non convince mai del tutto (il finale poi…). E pensare che il film ha persino ricevuto 3 importanti candidature ai prossimi Golden Globe (Depp nella categoria Migliore attore in una commedia, Jolie nella categoria Migliore attrice in una commedia e, udite udite, Miglior film di commedia). È uno scherz