Breve ripasso per i profani. Il primo Alien, firmato da Ridley Scott alla fine degli anni Settanta era una rivisitazione fantahorror de La bella e la bestia, con slip, caschi spaziali e una creatura, disegnata dal grande H. R. Giger, che era un mix di inquietanti attributi sessuali. Seguì in pieni anni Ottanta l’adrenalinico Aliens diretto da James Cameron. Poi fu la volta di un terzo capitolo, claustrofobico, realizzato da David Fincher. Poi una schifezza senza capo né coda, Alien – La clonazione. E poi questo, che è il sequel di un brutto prequel (Prometheus, sempre di Scott). Qui Scott gestisce discretamente la tensione e confeziona con buoni effetti una storia che è però debolissima, sia per quanto riguarda la definizione dei personaggi (ce ne fosse uno con un briciolo di carisma) sia per quanto riguarda la presenza ingombrante di Fassbender alle prese con un doppio ruolo e con una scena letteralmente del piffero destinata a entrare di diritto nel Dizionario del Cinema Trash.
Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994
Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241
Direttore responsabile
Emanuele Boffi