«Un giorno ti regalava oro, il giorno dopo ti faceva tagliare la testa». Il “Caro leader” nordcoreano raccontato dal suo bodyguard
Lee Young-guk, prima di scappare a Seul, è stato per dieci anni la guardia del corpo di Kim Jong-il: «Una volta un funzionario comunista ha usato il suo posacenere, lui l'ha fatto morire in un campo di concentramento»