Ora che l’Europeo è finito, diciamolo: la nazionale dei brutti, sporchi e cattivi siamo noi
In barba ai giacobini che invocavano la selezione degli onesti, Prandelli ci ha regalato il capolavoro di un’Italia con la nostra faccia. Un po’ viziosa, un po’ perfettina. Un po’ corrotta, un po’ perbenista