«In seguito al Sinodo straordinario dei vescovi che si è tenuto a Roma nell’ottobre 2014, è sorta una grande confusione sull’insegnamento morale della Chiesa cattolica». Comincia così una lettera firmata da 461 sacerdoti della Chiesa cattolica inglese e pubblicata dal Catholic Herald. L’obiettivo dei firmatari è quello di «richiamare tutti coloro che parteciperanno al prossimo Sinodo di ottobre a proclamare in modo chiaro e fermo gli insegnamenti morali della Chiesa, che non cambiano».
«COME HA CHIESTO IL PAPA». Tra i quasi 500 sacerdoti che hanno deciso di esporsi pubblicamente ci sono alcuni personaggi molto conosciuti in Inghilterra. Uno di loro, padre Alexander Lucie-Smith, spiega: «Non è una lettera di dissenso, ho firmato perché i vescovi ci hanno chiesto di far conoscere la nostra opinione, in obbedienza al Papa che ha chiesto alla gente di parlare liberamente e in modo franco. È questo il senso del termine “parresia”, che papa Francesco ripete spesso».
RICOSTRUIRE IL MATRIMONIO. Temendo che il Sinodo sulla famiglia di ottobre si esprima in modo favorevole alla comunione per i divorziati risposati, aggiunge: «Noi abbiamo bisogno di ricostruire l’istituzione del matrimonio dalle fondamenta. (…) Io ho firmato questo appello perché ho paura per il futuro. Come sarà la società del futuro senza matrimonio? Sembra che stiamo prendendo questa direzione. Se in un modo o in un altro permettiamo una seconda unione, quando si sia provato che la prima è stata consummatum ac ratum, accettiamo il matrimonio a scadenza e, ancora peggio, rendiamo ogni matrimonio, un tempo assoluto, contingente. Questo sarebbe una catastrofe».
DOTTRINA E PASTORALE. I firmatari della lettera, «in quanto preti cattolici», desiderano «riaffermare la nostra ferma fedeltà alle dottrine tradizionali sul matrimonio e sul vero significato della sessualità umana, fondata sulla Parola di Dio e insegnata dal Magistero della Chiesa per due millenni». Inoltre, «affermiamo l’importanza di sostenere la disciplina tradizionale della Chiesa sulla ricezione dei sacramenti e affermiamo che dottrina e pastorale devono rimanere risolutamente e inseparabilmente in armonia». Solo così «la confusione» generata dall’ultimo Sinodo «potrà essere rimossa e la fede confermata».
AMORE E VERITÀ. Come spiega un altro firmatario, «speriamo che il Sinodo sia in grado di trovare una risposta comune, a larga maggioranza, che non rompa con la tradizione, ma che la sviluppi. La misericordia richiede sia l’amore che la verità». Non è un caso che questa lettera sia stata firmata proprio da preti cattolici inglesi, che vedono con sospetto come la dottrina di altre chiese cristiane si sta evolvendo nel Paese. «Un amico di un’altra comunità ecclesiale, che ha una cerimonia nuziale che parla di unione “per sempre”, mi ha detto che in realtà la sua chiesa ha ormai abbandonato questo concetto», conclude padre Alexander. «Mi ha detto: “Ogni matrimonio è indissolubile, fino a quando non diciamo che è dissolto”. È questa la strada che vogliamo imboccare?».
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