Il profilo del campione misterioso pubblicato ieri è stato indovinato da Matteo Stacchini. Appuntamento ai prossimi giorni, per la pubblicazione degli ultimi difficilissimi profili. Sperando siano di buon augurio per l’avventura Azzurra.
Cuore juventino, papà di due figli, impiegato in una società finanziaria: è l’identikit del vincitore del gioco del campione misterioso pubblicato ieri. Il 35enne Matteo Stacchini è arrivato al volo al giocatore segreto descritto dal profilo: notti europee, capelli e pizzetto rossiccio, i trascorsi nella Juve: «È Morgan De Sanctis», c’ha scritto ieri in fretta e furia, fidandosi del suo fiuto pallonaro.
Matteo è uno che il calcio lo conosce bene: non soltanto per l’enorme passione con cui segue i bianconeri fin da quando è bambino, ma soprattutto per i suoi trascorsi sportivi, che lo hanno portato a calcare anche i prestigiosissimi campi della Serie A. Ebbene sì, avete letto bene, Serie A. Stacchini per 4 anni è stato infatti attaccante nella massima serie: era una di quelle punte da pochi gol l’anno, ma comunque sempre pericoloso. Vi starete chiedendo in quale squadra ha giocato, vero? La risposta è semplice: San Giovanni e Cailungo, due club della massima divisione sammarinese, terra di cui Matteo è originario. «È un campionato molto sentito nella Repubblica il nostro: ci sono una quindicina di club che rappresentano poco più di 30mila persone: praticamente tutti giochiamo a calcio. E paradossalmente siamo più legati ai nostri piccoli club che al San Marino Calcio, club che invece milita nella Serie C italiana».
Strana la vita del calciatore del campionato sammarinese: non c’e professionismo, si rimbalza dal lavoro all’allenamento, si gioca in campi con un discreto seguito di tifo, e può capitare che un fine settimana ogni tanto i tuoi compagni di squadra vengano convocati in Nazionale, e viaggino per l’Europa a giocare a pallone, tra qualificazioni Europee e Mondiali. Negli occhi di Matteo e di tanti suoi coetanei, la rete di Davide Gualtieri, sammarinese doc che nel 1993 segnò allo stadio Dall’Ara di Bologna un gol ai signori del calcio inglesi: erano le qualificazioni alla Coppa del Mondo del 1994, e la rete di rapina della punta bianco-azzurra freddò dopo appena 8 secondi la nazionale dei Tre Leoni con un gol che, ad oggi, è ancora il più veloce di sempre nella storia delle qualificazioni ai Mondiali. Sono passati tanti anni, ma quel gol se lo ricorda bene lui: poco importa se poi il match finì 7-1 per gli inglesi.
Ma i colori bianco-azzurri hanno da sempre dovuto convivere con l’altra grande passione di Stacchini: la Juve. Anche in questo è stato fondamentale per Matteo seguire le orme di un vero idolo per la sua Repubblica, Massimo Bonini, ex- centrocampista bianconero degli anni Ottanta nato proprio all’ombra del Monte Titano. Stacchini non è uno di quei tifosi cui piace andare in capo al mondo pur di vedere la Vecchia Signora, ma quando ce l’ha vicina a giocare in trasferta, lui prende e ci va. «Quest’anno è stato straordinario. Che vittoria! Peccato solo per quanto successo all’ultima di campionato: sai che avevo comprato i biglietti per andare a Torino? Finalmente avrei visto lo Juventus Stadium. Invece mi sono ammalato. Che sfiga!».
E agli Europei chi si tifa se il San Marino non si è qualificato? Chiaramente l’Italia: «Gli Azzurri stanno crescendo, con l’Inghilterra è stato un match sofferto ma molto bello. Ho costretto anche i miei bambini di 2 e 4 anni a vedersi i rigori». Ora la Germania: «Sono fiducioso, sarà un grande match. I tedeschi sono forti, ma noi abbiamo tutte le carte per giocarcela». In attesa che in futuro anche il San Marino magari si qualifichi per gli Europei.