È molto combattuto il giornalista e direttore de Gli Altri, Piero Sansonetti: «Rivoluzione civile è l’unica lista di sinistra. Ma il dramma è che l’unica offerta di sinista è un’associazione assolutamente manettara. Tuttavia io stesso non escludo di votarla».
«Non è rimasto più nulla di civile nel soggetto politico di Ingroia. È una discarica di poltronari, trombati, riciclati», ha detto Massimo Malerba, esponente del Popolo Viola a tempi.it. Malerba ha sbattuto le porte a Rivoluzione civile e con lui altri personaggi della società civile, come Salvatore Borsellino. Che ne pensa del neonato partito di Antonio Ingroia? Perché così tante persone si stanno allontanando?
Chi sbatte la porta mentre si formano le liste, non mi entusiasma, e il motivo è che vogliono un altro metodo Cencelli che aiuti loro. Non mi pare questa la questione, perché questo succede dappertutto, ma in un partito più strutturato si ha l’obbligo di fedeltà. Francamente, invece, quello che mi preoccupa è che questo movimento di Ingroia è l’unica lista di sinistra, al di fuori del tridente Berlusconi-Monti-Bersani. Non trovo enormi differenze politiche tra i dirigenti di questi partiti. Al di fuori c’è solo Ingroia, e quindi dovrebbe rappresentare il punto di riferimento per le forze di sinistra che non sono rappresentate nella linea europea. Il dramma è che la lista di Ingroia è l’unica offerta di sinistra, ma purtroppo anche un’associazione assolutamente manettara. Per questo non mi preoccupa la scontentezza del popolo viola; fossero stati di più, sarebbe stata più manettara. La componente di sinistra per come la intendo io, di forze non filo-liberiste e filo-libertarie, sono poco presenti: ma sul filo libertario, come tutela di diritti civili, vedo poco in Rivoluzione civile, che al centro mette la questione legalità. A queste elezioni non esiste nessuna forza che rappresenti un vero concetto di sinistra. Ma, nonostante queste critiche, io stesso non escludo di votare Rivoluzione Civile, a meno che i Radicali non si presentino da soli, con una clamorosa auto-contraddizione e proprio perché sono l’unica ipotesi non di regime che intravedo.
Secondo lei, Rivoluzione civile si accorderà con il Pd?
No, lo escludo. Io penso che Ingroia cercherà di entrare anche al Senato. Sul dopo, non ho dubbi che si farà una grande coalizione Bersani-Monti, a meno che il Pd non stravinca. Anche se, comunque, in funzione europeista, a Bersani l’accordo converrà. Monti è un ottimo biglietto da visita all’estero. Di sicuro non vedo un accordo con Ingroia. L’ipotesi di un’alleanza già in corso ma sottobanco al Senato, con la candidatura di personaggi indigesti all’elettorato di Rivoluzione civile, credo non abbia poi così tanta forza: Ingroia non poteva non mettere Li Gotti al Senato. Quanto al manuale Cencelli usato per la spartizione delle poltrone, io credo che in fondo sia usato da tutti i partiti. Qui in Calabria c’è mare mosso nel Pd, ad esempio, che con i paracadutati non ha candidati per certe zone, per esempio la Locride, o perché sono in lista nomi discussi.