Pubblichiamo il testo dell’interpellanza al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al ministro degli Esteri Federica Mogherini, presentata da sei senatori del Nuovo Centrodestra (Carlo Giovanardi, Gabriele Albertini, Laura Bianconi, Federica Chiavaroli, Luigi Compagna, Roberto Formigoni). Sull’argomento è intervenuto su tempi.it anche il presidente del Forum delle associazioni familiari Francesco Belletti.
Premesso per conoscere
che il 25 giugno 2014 il Consiglio dei Diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una Risoluzione sulla protezione della famiglia e dei suoi membri nella quale si trova scritto: «incombe in primo luogo agli stati di promuovere e proteggere i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali di tutti gli esseri umani, in particolare delle donne, dei bambini e degli anziani; che si dichiara “cosciente che spetta alla famiglia in primo luogo allevare e proteggere i bambini e che essi, per poter raggiungere una completa e armoniosa maturazione della loro personalità devono crescere in un quadro familiare e in una atmosfera di felicità, amore e comprensione”; si dice “convinto che la famiglia, unità fondamentale della società e ambiente naturale per la crescita e il benessere di tutti i suoi membri ed in particolare dei bambini, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui ha bisogno per poter assumere in pieno il suo ruolo nella comunità”; e infine riafferma “la famiglia è l’elemento naturale e fondamentale della società e che essa ha diritto alla protezione della società e dello stato»;
che la Risoluzione è stata approvata con 26 voti a favore, 6 astenuti e 14 contrari tra cui l’Italia;
che in Italia è ancora in vigore una Costituzione che all’art. 39 definisce la famiglia come «società naturale fondata sul matrimonio», fra uomo e donna come più volte ha sottolineato la Corte Costituzionale;
che agli interpellanti non risulta che tale norma sia stata abrogata;
che il contenuto della Risoluzione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite è totalmente conforme ai principi fondamentali della nostra Costituzione, e non c’è frase usata che non possa essere totalmente condivisa;
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perché i rappresentanti italiani nel Consiglio dei Diritti umani abbiano così radicalmente cambiato la linea di sempre sui diritti sulla famiglia, che l’Italia aveva sempre sostenuto con forza in sede internazionale, senza interpellare il Parlamento, finendo in minoranza nel Consiglio dei diritti umani, con una posizione politica che non ha tenuto nessun conto del contenuto della risoluzione;
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se il Presidente del Consiglio era al corrente ed ha condiviso questa decisione.